Storico sì delle Nazioni Unite via un trattato sulle armi per controllare le esportazioni
Tempo di lettura: < 1 minuteLe Nazioni Unite ratificano un trattato che impone regole più rigide al commercio delle armi. Non solo quelle leggere, ma anche quelle pesanti, quali carri armati, aerei, elicotteri da combattimento e altro. Per entrare in vigore, il trattato dovrà essere ratificato da almeno 50 nazioni, cosa che ne rende l’attuazione alquanto lontana, ma è un primo passo per contrastare il traffico di armi internazionale. Contro hanno votato Siria, Iran e Corea del Nord; astenuti, tra gli altri, Russia, Cina e India. A spingere per l’approvazione del testo sono stati soprattutto gli Stati Uniti e proprio l’approvazione del trattato negli Usa, primo Paese esportatore, sarà uno dei passi più contrastati che la nuova normativa internazionale dovrà affrontare. La lobby delle armi è già sul piede di guerra contro l’amministrazione Obama intenzionata a ratificare.
Altro motivo di contrasto sarà la vendita di armi a Paesi sotto embargo, punto che ha determinato l’opposizione di Siria e Iran. Da parte di questi Paesi si teme che sia l’Occidente a decidere quale Paese abbia il diritto di armarsi e quale no. Per assurdo, ma tanto assurdo non è, potrebbe essere consentito di armare al Qaeda, che combatte contro il governo siriano, e impedito al governo di Damasco di difendere i suoi cittadini, compresi i cristiani da tempo entrati nel mirino dei cosiddetti ribelli. Vedremo gli sviluppi.