Trattativa 41 bis. Anche Violante lanciò l'allarme
Tempo di lettura: < 1 minuteDietro le bombe esplose nella notte tra il 27 e il 28 luglio del 1993 a Milano (via Palestro) e a Roma (San Giorgio al Velabro e San Giovanni in Laterano) «c’era la mano della cupola di Cosa Nostra che si prefiggeva l’obiettivo di negoziare con lo Stato l’alleggerimento della situazione penitenziaria dei boss. Non c’è riuscita ma bisogna stare ancora attenti». Così Luciano Violante, allora presidente della Commissione antimafia, in un’intervista televisiva rilasciata nel 1993. Questa intervista sarebbe agli atti della procura di Palermo che indaga sulla trattativa tra Stato e mafia. In realtà, per i pm di Palermo la trattativa sarebbe stata già avviata prima delle bombe oggetto dell’intervista, ma le parole dette allora da Violante hanno ugualmente destato il loro interesse. Ieri Violante è stato interrogato a sorpresa a Palermo, convocato come persona informata sui fatti: è presumibile che i pm abbiano chiesto all’esponente del Pd spiegazioni sull’intervista e su alcuni atti pervenuti al suo ufficio nei quali esponenti delle istituzioni informavano sull’esistenza della trattativa. I contenuti dell’interrogatorio di Violante non sono ancora noti.