Un patto all'americana tra il leader e il rottamatore
Tempo di lettura: < 1 minuteColazione distensiva tra Bersani e Renzi. Il segretario del Pd ha chiesto al rottamatore, che dopo la sconfitta alle primarie si era richiuso nel suo buen retiro di Firenze, di tornare nell’agone politico. Per il Pd Renzi può essere una risorsa importante immettendo nella campagna elettorale quel pizzico di novità che non guasta. E ora, da una posizione di forza, Bersani ha potuto trattare senza temere le bizzarrie del ragazzo.
Al termine dell’incontro, Renzi ha dichiarato trionfante che è pronto a dare il suo contributo, ora che il Pd è diventato un partito all’americana. Ovviamente, dal suo punto di vista, una conquista. Fa sorridere che una delle voci più care agli elettori del Pd, il comico Roberto Benigni, abbia invece da poco lodato la Costituzione italiana come la più bella del mondo. Inno a un modo di fare politica “italiano” che forse ha avuto qualcosa di più e di più intelligente di certo modo di far politica negli Usa (basta vedere quanto accade in questi giorni oltreoceano). Ma tant’é. Al sindaco di Firenze si chiede novità, non lucidità.
Sul versante opposto una novità non da poco: Berlusconi, in un’intervista a Radio Radio, si è detto pronto a fare un passo indietro. Potrebbe non essere lui il candidato premier di una possibile alleanza Pdl – Lega. Mossa intelligente dal momento che, con questi chiari di luna, è quasi impossibile che diventi premier. Così cede qualcosa che in realtà non potrà mai ottenere in cambio di un possibile incremento del voto popolare.
Dalla Lega per ora rispondono picche. Ma è ancora presto e certo la carta giocata dal Cavaliere difficilmente potrà essere ignorata.