Washington pronta a misure anti-default
Tempo di lettura: < 1 minuteNonostante il presidente degli Stati Uniti sia tornato in anticipo dalle vacanze hawaiane, le speranze che repubblicani e democratici si mettano d’accordo sulle misure fiscali da attuare per evitare il fiscal cliff restano esigue. Ieri il capogruppo alla Camera Harry Reid ha dato del «dittatore» allo speaker dei repubblicani John Boehner, solo per accennare al clima politico che si respira a Washington.
Tra quattro giorni, in mancanza di un accordo, partiranno i tagli automatici alla spesa pubblica i quali, è il timore diffuso, precipiteranno il Paese in una nuova fase recessiva. Le distanze tra i due partiti restano soprattutto sull’impuntatura (ideologica) dei repubblicani contro l’aumento delle tasse ai milionari. Ma il tener duro dei repubblicani è anche un modo per far capire a Obama che il suo secondo mandato sarà contrastato senza tregua grazie alla maggioranza che il Grand old party ha conquistato alla Camera.
Precipizio alle porte, dunque, per gli Stati Uniti d’America. Un nome che suona alquanto ironico per un Paese sempre più spaccato in due.