Il Papa: quando i poveri peccatori vanno alla messa
Tempo di lettura: 2 minutiNell’Udienza generale del 12 febbraio il Papa ha riflettuto sulla partecipazione all’eucaristia, soffermandosi sui modi che abbiamo per capire se questa partecipazione alla messa è partecipata dal cuore. Anzitutto, ha spiegato Francesco, questa partecipazione è vissuta con fede se porta a guardare gli altri, il prossimo, come fratello e sorella. «Un secondo indizio, molto importante – ha proseguito – è la grazia di sentirsi perdonati e pronti a perdonare. A volte qualcuno chiede: «Perché si dovrebbe andare in chiesa, visto che chi partecipa abitualmente alla Santa Messa è peccatore come gli altri?». Quante volte lo abbiamo sentito! In realtà, chi celebra l’Eucaristia non lo fa perché si ritiene o vuole apparire migliore degli altri, ma proprio perché si riconosce sempre bisognoso di essere accolto e rigenerato dalla misericordia di Dio, fatta carne in Gesù Cristo. Se ognuno di noi non si sente bisognoso della misericordia di Dio, non si sente peccatore, è meglio che non vada a Messa! Noi andiamo a Messa perché siamo peccatori e vogliamo ricevere il perdono di Dio, partecipare alla redenzione di Gesù, al suo perdono. Quel “Confesso” che diciamo all’inizio non è un “pro forma”, è un vero atto di penitenza! Io sono peccatore e lo confesso, così comincia la Messa!».
L’eucaristia, ha concluso il Papa, è un’azione di Cristo, non nostra, e questo «significa che la missione e l’identità stessa della Chiesa sgorgano da lì, dall’Eucaristia, e lì sempre prendono forma. Una celebrazione può risultare anche impeccabile dal punto di vista esteriore, bellissima, ma se non ci conduce all’incontro con Gesù Cristo, rischia di non portare alcun nutrimento al nostro cuore e alla nostra vita».