Giovanni XXIII, la medicina della misericordia e le armi del rigore
Tempo di lettura: < 1 minute«Oggi la Chiesa deve adoperare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore». È una frase che Giovanni XXIII ha detto all’apertura del Concilio e ripetuta dal cardinale Walter Kasper in un’intervista alla Stampa del 18 settembre. L’intervista era centrata sull’iniziativa, inusuale a detta del cardinale (vero), della pubblicazione di un libro di alcuni porporati (tra i quali il Prefetto della Congregazione della Fede) che ribadisce l’impossibilità di accedere ai sacramenti per divorziati risposati proprio alla vigilia del Sinodo sulla famiglia centrato sulla questione (Andrea Tornielli, titolo dell’intervista “Ma non pensiamo a seconde nozze Solo una zattera per sopravvivere”). Ci sarà dibattito, in Vaticano e oltre sul tema. Ma piace riportare quella frase di Giovanni XIII anche per quell’accenno alle “armi” del rigore, che può essere applicato a tante situazioni.
Piccolo giallo: il cardinal Müller, prefetto per la Congregazione della Fede, ha mostrato tutta la sua sorpresa per la pubblicazione del libro, che raccoglieva suoi scritti precedenti già pubblicati su Osservatore romano e altrove un anno fa. L’operazione editoriale, a ridosso del Sinodo per la famiglia, non è insomma farina del suo sacco. O siamo davanti a un’operazione editoriale infelice o qualcuno semina zizzania.