Il nuovo Patriarca di Alessandria, la riconciliazione e il settarismo
Tempo di lettura: 2 minutiIl 15 gennaio, il sinodo della Chiesa copta ha eletto nuovo Patriarca di Alessandria dei copti sua Beatitudine Ibrahim Isaac Sidrak. In un’intervista a Fides (ripresa da Radio Vaticana), rilasciata poco dopo la sue elezione, il Patriarca ha parlato dell’incertezza che serpeggia tra i cristiani riguardo al futuro, spiegando che la parola chiave è riconciliazione. L’Egitto, ha spiegato, non è un Paese invivibile per i cristiani, ma teme le influenze negative che, dall’esterno, rischiano di mutare il volto dell’Islam tradizionale egiziano. «Di queste infiltrazioni hanno paura non solo i cristiani, ma anche tanti musulmani. Conforta vedere che tanti giovani e tutte le persone con retto giudizio stiano reagendo davanti a tutto questo».
Per fare un esempio, ha raccontato di questo Natale: «Quest’anno alcuni predicatori islamisti avevano detto che è peccato fare gli auguri ai cristiani in occasione della solennità natalizia. Io immaginavo che dopo quell’avvertimento, nessun musulmano sarebbe venuto a farci le tradizionali visite di omaggio. E invece ne sono venuti più che negli anni scorsi. Gruppi di giovani, famiglie, associazioni islamiche, si sono presentati perfino alla Messa di Natale. Volevano far vedere che quella era la loro risposta».
Per il Patriarca certo rischio settario è presente anche tra i cristiani: «Penso alla scelta di creare circoli sportivi “per cristiani” nelle strutture ecclesiastiche. O a certi leader cristiani che hanno ammonito di non avere contatti con i musulmani, perché poteva essere pericoloso. Ma in questo modo si perde la libertà e l’apertura che è propria dei discepoli di Cristo, i quali non hanno paura di perdere la fede per colpa degli altri. Il mio motto come vescovo di Minya era la frase di San Paolo: Dove c’è lo spirito del Signore c’è libertà».
Nota a margine. Serviva un Patriarca della Chiesa copta a mettere in guardia dal rischio di un settarismo anche nell’ambito cristiano.