Il Papa: i cristiani non devono perdersi in previsioni apocalittiche, ma seguire la via indicata da Gesù
Tempo di lettura: < 1 minuteAll’Angelus del 18 novembre, Benedetto XVI ha commentato il vangelo in cui Gesù accenna apparentemente alla fine dei tempi. In realtà, spiega il Papa, le parole di Gesù indicano altro, ovvero semplicemente che: «le antiche parole dei profeti hanno trovato finalmente un centro nella persona del Messia nazareno: è Lui il vero avvenimento che, in mezzo agli sconvolgimenti del mondo, rimane il punto fermo e stabile (…). Questa potenza creatrice della Parola divina si è concentrata in Gesù Cristo, Verbo fatto carne, e passa anche attraverso le sue parole umane, che sono il vero “firmamento” che orienta il pensiero e il cammino dell’uomo sulla terra. Per questo Gesù non descrive la fine del mondo, e quando usa immagini apocalittiche, non si comporta come un “veggente”. Al contrario, Egli vuole sottrarre i suoi discepoli di ogni epoca alla curiosità per le date, le previsioni, e vuole invece dare loro una chiave di lettura profonda, essenziale, e soprattutto indicare la via giusta su cui camminare, oggi e domani, per entrare nella vita eterna».
Per leggere l’integrale cliccare qui