Il Papa: la maldicenza uccide
Tempo di lettura: < 1 minuteColui che «entra nella vita cristiana ha esigenze superiori a quelle degli altri, non ha vantaggi superiori». Così Papa Francesco nella Messa in Casa Santa Marta del 13 giugno, celebrata in lingua spagnola. Il Pontefice ha parlato del «tema del rapporto negativo con i fratelli», sottolineando l’affermazione di Gesù secondo la quale chi maledice l’altro «merita l’inferno». «L’arrabbiatura è un insulto contro il fratello, è già qualcosa che si dà nella linea della morte», «lo uccide»: «l’aggressività naturale, quella che ha avuto Caino con Abele, si ripete nell’arco della storia», perché «siamo deboli e peccatori». «Io – ha detto – vorrei chiedere al Signore che ci dia a tutti la grazia di fare attenzione maggiormente alla lingua, riguardo a quello che diciamo degli altri». È «una piccola penitenza – ha aggiunto – ma dà buoni frutti». «Delle volte uno rimane affamato» e pensa: «“Che peccato che non ho gustato il frutto di un commento delizioso contro l’altro”»; ma «alla lunga quella fame fruttifica e ci fa bene». Bisogna chiedere al Signore, ha concluso, la grazia di adeguare la nostra vita alla legge del Signore, «che è la Legge della mitezza, la Legge dell’amore, la Legge della pace, e almeno “potare” un po’ la nostra lingua, “potare” un poco i commenti che facciamo verso gli altri o le esplosioni che ci portano all’insulto o alle arrabbiature facili».