Il Papa: l'infinita "fantasia" dell'operare di Dio nella Chiesa e nel mondo
Tempo di lettura: < 1 minuteAll’angelus del 30 settembre il Papa ha conmentato il Vangelo nel quale gli apostoli riferiscono a Gesù di un tale che scaccia i demoni in suo nome. Così Benedetto XVI: «L’apostolo Giovanni, giovane e zelante come era, vorrebbe impedirglielo, ma Gesù non lo permette, anzi, prende spunto da quella occasione per insegnare ai suoi discepoli che Dio può operare cose buone e persino prodigiose anche al di fuori della loro cerchia, e che si può collaborare alla causa del Regno di Dio in diversi modi, anche offrendo un semplice bicchiere d’acqua ad un missionario (v. 41). Sant’Agostino scrive a proposito: “Come nella Cattolica – cioè nella Chiesa – si può trovare ciò che non è cattolico, così fuori della Cattolica può esservi qualcosa di cattolico” (Agostino, Sul battesimo contro i donatisti: PL 43, VII, 39, 77)». Il Papa allora esorta a non cadere nella gelosia, ma piuttosto a rallegrarsi per chi opera il bene in nome di Cristo, sia che agisca al di fuori della Chiesa, sia che agisca in una realtà ecclesiale diversa dalla propria. Conclude Benedetto XVI: «Invece dobbiamo essere tutti e sempre capaci di apprezzarci e stimarci a vicenda, lodando il Signore per l’infinita “fantasia” con cui opera nella Chiesa e nel mondo».