Il Papa: "Questo è il grande tempo della misericordia!"
Tempo di lettura: 2 minuti«L’odierna pagina del Vangelo sottolinea che, quando Gesù ebbe ricevuto il battesimo da Giovanni nel fiume Giordano, “si aprirono per lui i cieli” (Mt 3,16). Questo realizza le profezie. Infatti, c’è una invocazione che la liturgia ci fa ripetere nel tempo di Avvento: “Se tu squarciassi i cieli e scendessi!” (Is 63,19). Se i cieli rimangono chiusi, il nostro orizzonte in questa vita terrena è buio, senza speranza. Invece, celebrando il Natale, la fede ancora una volta ci ha dato la certezza che i cieli si sono squarciati con la venuta di Gesù. E nel giorno del battesimo di Cristo ancora contempliamo i cieli aperti. La manifestazione del Figlio di Dio sulla terra segna l’inizio del grande tempo della misericordia, dopo che il peccato aveva chiuso i cieli, elevando come una barriera tra l’essere umano e il suo Creatore. Con la nascita di Gesù i cieli si aprono! Dio ci dà nel Cristo la garanzia di un amore indistruttibile. Da quando il Verbo si è fatto carne è dunque possibile vedere i cieli aperti. È stato possibile per i pastori di Betlemme, per i Magi d’Oriente, per il Battista, per gli Apostoli di Gesù, per santo Stefano, il primo martire, che esclamò: “Contemplo i cieli aperti!” (At 7,56). Ed è possibile anche per ognuno di noi, se ci lasciamo invadere dall’amore di Dio, che ci viene donato la prima volta nel Battesimo per mezzo dello Spirito Santo. Lasciamoci invadere dall’amore di Dio! Questo è il grande tempo della misericordia! Non dimenticatelo: questo è il grande tempo della misericordia!». Così Francesco nell’Angelus del 12 gennaio, solennità del Battesimo del Signore.
Nella mattina Francesco, come ha spiegato all’Angelus, ha battezzato trentadue neonati. Tra questi un bambino di una coppia sposata con il rito civile. Un segno ostentato alla Chiesa universale di come non sia consentito ai sacerdoti negare questo sacramento a quanti lo richiedono, anche se vivono in una condizione irregolare. Ma, nella necessaria prudenza e nel rispetto del sacramento, accogliere la richiesta. È il Signore che ha suscitato il desiderio di quei genitori, nonostante e attraverso la situazione che vivono, non sta ai pastori contrastare quel che il Signore compie. Detto questo non serve, anzi è disdicevole, enfatizzare questo sacramento contro un altro, ovvero contro il matrimonio: insieme a questo sono stati battezzati altri bambini nati da genitori sposati. Usare del gesto di Francesco, che peraltro trova corrispettivo in tantissime parrocchie del mondo, per dire che il sacramento del matrimonio è un optional non fa bene al cristianesimo né al Papa. Sono ambedue sacramenti del Signore e come tali immaginati dal creatore per la felicità dei suoi.