Il Papa: si va in chiesa per adorare Gesù, non per la comunità o l'animazione liturgica
Tempo di lettura: 2 minuti«Il Tempio è il luogo dove la comunità va a pregare, a lodare il Signore, a rendere grazie, ma soprattutto ad adorare: nel Tempio si adora il Signore. E questo è il punto più importante. Anche questo è valido per le cerimonie liturgiche: in questa cerimonia liturgica, cosa è più importante? I canti, i riti – belli, tutto…? Più importante è l’adorazione: tutta al comunità riunita guarda l’altare dove si celebra il sacrificio e adora. Ma, io credo – umilmente lo dico – che noi cristiani forse abbiamo perso un po’ il senso della adorazione, e pensiamo: andiamo al Tempio, ci raduniamo come fratelli – quello è buono, è bello! – ma il centro è lì dove è Dio. E noi adoriamo Dio». Così il Papa nell’omelia della messa celebrata nella Casa Santa Marta il 22 novembre.
Ma oltre al Tempio fatto di mattoni, il Papa si è soffermato su un altro Tempio, spiegando: «San Paolo ci dice che noi siamo templi dello Spirito Santo. Io sono un tempio. Lo Spirito di Dio è in me. E anche ci dice: “Non rattristate lo Spirito del Signore che è dentro di voi!”. E anche qui, forse non possiamo parlare come prima dell’adorazione, ma di una sorta di adorazione che è il cuore che cerca lo Spirito del Signore dentro di sé e sa che Dio è dentro di sé, che lo Spirito Santo è dentro di sé. Lo ascolta e lo segue». Un’adorazione, ha proseguito Francesco, che necessita di una purificazione continua, dal momento che siamo peccatori. Allora occorre: «Purificarci con la preghiera, con la penitenza, con il Sacramento della riconciliazione, con l’Eucaristia». E così, «in questi due templi – il tempio materiale, il luogo di adorazione, e il tempio spirituale dentro di me, dove abita lo Spirito Santo – in questi due templi il nostro atteggiamento deve essere la pietà che adora e ascolta, che prega e chiede perdono, che loda il Signore».