1 Luglio 2013

La bellezza della Liturgia non risiede il quel che facciamo noi, ma nell'opera divina

La bellezza della Liturgia non risiede il quel che facciamo noi, ma nell'opera divina
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Il cardinal Ranjith durante una celebrazione eucaristica

«La bellezza della Liturgia, quindi, risiede non primariamente in ciò che facciamo noi o quanto interessante e soddisfacente essa sia per noi, bensì in quanto veniamo attratti intimamente in qualcosa di profondamente divino e liberante. La Liturgia è allora più grande di noi e ci porta con sé verso una trasformazione totale, che spesso noi non siamo in grado di comprendere pienamente. È la vittoria pasquale di Cristo celebrata nel cielo e sulla terra». Sono parole del cardinale Malcolm Ranjith pronunciate in un intervento al Convegno “Sacra Liturgia 2013, culmen et fons vitæ et missionis ecclesiæ” a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, il 25 giugno 2013.

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