Nietzsche, Gesù e lo stupore per le cose del mondo
Tempo di lettura: < 1 minuteNietzsche? In paradiso. La rivalutazione di un antagonista della religione, qual è il filosofo tedesco, è del giovane pensatore francese Fabrice Hadjadj, intervistato dall’Avvenire l’8 febbraio. Questa la ragione: «Se Nietzsche criticava il cristianesimo (ma anche il platonismo, la metafisica e il buddismo…), lo faceva perché pensava che tutti questi sistemi, senza distinzioni, rifiutano quel che ci è chiesto qui e ora. A suo dire essi inventavano un al di là di apparenze, un “dietro-mondo”, con lo scopo di disprezzare e calunniare questo mondo. Nietzsche voleva che si dicesse “sì” al mondo e che ci si mettesse dentro una sorta di azione di grazie davanti a tutto quel che ci veniva presentato. Ancor oggi egli propone un’obiezione eccellente a quanti propongono un paradiso di evasione, di fuga davanti al nostro stupore e alla nostra responsabilità sulla Terra. Ci permette di ritrovare il senso cristiano, che non è un “altrove”, ma un “in mezzo a voi”, come disse Gesù, il quale ci comandava di stupirci davanti a un fiore di campo e all’incontro dei più piccoli e poveri tra noi».