Papa Francesco: adorare Gesù e abbandonare ciò che ci allontana da Lui
Tempo di lettura: 2 minuti«Quello che ha fatto Cristo in noi è una ri-creazione: il sangue di Cristo ci ha ri-creato […]. Se prima tutta la nostra vita, il nostro corpo, la nostra anima […] erano sulla strada del peccato, dell’iniquità, dopo questa ri-creazione dobbiamo […] camminare sulla strada della giustizia, della santificazione. Utilizzate questa parola: la santità». Così papa Francesco nella messa del 24 ottobre in Casa Santa Marta, prendendo spunto dalla prima lettura del giorno. Al momento del battesimo, ha spiegato il Pontefice, i nostri genitori «a nome nostro, hanno fatto l’Atto di fede»; «prima dell’Atto di Fede, prima dell’accettazione di Gesù Cristo che ci ha ri-creati col suo sangue, eravamo sulla strada dell’ingiustizia», dopo, invece, «siamo sulla strada della santificazione»; ciò significa, ha osservato, che bisogna fare opere di giustizia «semplici»: «adorare Dio: Dio è il primo sempre! E poi fare ciò che Gesù ci consiglia: aiutare gli altri».
Queste, ha rammentato, «sono le opere che Gesù ha fatto nella sua vita». Se invece «accettiamo la fede e poi non la viviamo – ha avvertito – siamo cristiani soltanto a memoria»: «Senza questa coscienza del prima e del dopo della quale ci parla Paolo, il nostro cristianesimo non serve a nessuno! E più: va sulla strada dell’ipocrisia. “Mi dico cristiano, ma vivo come pagano!” […]. Siamo santi, giustificati, santificati per il sangue di Cristo: prendere questa santificazione e portarla avanti! E non si prende sul serio! Cristiani tiepidi […]. Un po’ di vernice di cristiano, un po’ di vernice di catechesi… Ma dentro non c’è una vera conversione, non c’è questa convinzione di Paolo: “Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura, per guadagnare Cristo e essere trovato in Lui”».
E ha concluso esortando a «lasciare perdere tutto quello che ci allontana da Gesù Cristo» e «fare tutto nuovo: tutto è novità in Cristo!”». Lo ha fatto San Paolo, ha spiegato, ma anche tanti cristiani, «non solo i santi, quelli che conosciamo; anche i santi anonimi, quelli che vivono il cristianesimo sul serio». «Chiediamo a San Paolo – ha concluso – che ci dia la grazia di vivere come cristiani sul serio, di credere davvero che siamo stati santificati per il sangue di Gesù Cristo».