Papa Francesco e la pietà verso gli avi
Tempo di lettura: 2 minutiL’omelia di Francesco nella messa celebrata presso la cappella della Casa Santa Marta il 19 novembre si è incentrata sulla figura degli anziani, dei nonni in particolare. E ha spiegato: «Noi viviamo in un tempo nel quale gli anziani non contano. E’ brutto dirlo, ma si scartano, eh? Perché danno fastidio. Gli anziani sono quelli che ci portano la storia, che ci portano la dottrina, che ci portano la fede e ce la danno in eredità. Sono quelli che, come il buon vino invecchiato, hanno questa forza dentro per darci un’eredità nobile».
Nell’ambito dell’omelia anche un racconto ascoltato da un bambino, quello di una famiglia nella quale il nonno, mangiando, si sporcava sempre. Il padre, allora decide di comprare un tavolino per isolare il fastidioso anziano. Tornando a casa il giorno dopo, vede il figlio armeggiare con del legno. «Cosa fai?», gli chiede. «Un tavolino», risponde il bimbo. «E perché?». «Per te, papà, per quando tu diventi vecchio come il nonno». Una storia, ha ricordato il Papa, «che mi ha fatto tanto bene».
E ha concluso: «Preghiamo per i nostri nonni, le nostre nonne, che tante volte hanno avuto un ruolo eroico nella trasmissione della fede in tempo di persecuzione. Quando papà e mamma non c’erano a casa e anche avevano idee strane, che la politica di quel tempo insegnava, sono state le nonne quelle che hanno trasmesso la fede. Quarto comandamento: è l’unico che promette qualcosa in cambio. E’ il comandamento della pietà. Essere pietoso con i nostri antenati».