Papa Francesco: i martiri di oggi e quel martirio quotidiano che è perdere la vita per Cristo
Tempo di lettura: 2 minuti«“Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà”. Qui c’è una sintesi del messaggio di Cristo, […] che ci fa conoscere il suo modo di parlare, quasi ci fa sentire la sua voce […]. I martiri sono l’esempio massimo del perdere la vita per Cristo. In duemila anni sono una schiera immensa gli uomini e le donne che hanno sacrificato la vita per rimanere fedeli a Gesù Cristo e al suo Vangelo. E oggi, in tante parti del mondo, ci sono tanti, tanti, – più che nei primi secoli – tanti martiri, che danno la propria vita per Cristo, che sono portati alla morte per non rinnegare Gesù Cristo. Questa è la nostra Chiesa». Così Papa Francesco all’Angelus del 24 giugno in Piazza San Pietro. «Ma c’è anche il martirio quotidiano – ha ricordato il Pontefice –, che non comporta la morte ma anch’esso è un “perdere la vita” per Cristo, compiendo il proprio dovere con amore, secondo la logica di Gesù, la logica del dono, del sacrificio […] Anche questi sono martiri! Martiri quotidiani, martiri della quotidianità!». Inoltre, ha proseguito, tanti «cristiani e non cristiani, che “perdono la propria vita” per la verità. E Cristo ha detto “io sono la verità”, quindi chi serve la verità serve Cristo. Una di queste persone […] è Giovanni il Battista». «Accogliamo – ha concluso – con gioia questa parola di Gesù. E’ una regola di vita proposta a tutti. E san Giovanni Battista ci aiuti a metterla in pratica. Su questa via ci precede […] Maria Santissima: lei ha perduto la sua vita per Gesù, fino alla Croce, e l’ha ricevuta in pienezza, con tutta la luce e la bellezza della Risurrezione».