Papa Francesco: il timore e la necessità della Croce
Tempo di lettura: 2 minuti«Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini»: parole, quelle di Gesù, che gelarono i discepoli e che «restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso»: «avevano timore di interrogarlo su questo argomento» perché per loro era «meglio non parlare», «meglio non capire che capire la verità». Così papa Francesco nell’omelia del 28 settembre durante la messa in Casa Santa Marta. «Avevano paura della Croce – ha proseguito il Pontefice -, avevano paura della Croce. Lo stesso Pietro, dopo quella confessione solenne nella regione della Cesarea di Filippo, quando Gesù un’altra volta dice questo, rimprovera il Signore: “No, mai, Signore! Questo no!”. Aveva paura della Croce. Ma non solo i discepoli, non solo Pietro, lo stesso Gesù aveva paura della Croce! Lui non poteva ingannarsi, Lui sapeva. Tanta era la paura di Gesù che quella sera del giovedì ha sudato il sangue; tanta era la paura di Gesù che quasi ha detto lo stesso di Pietro, quasi… “Padre, toglimi questo calice. Si faccia la tua volontà!”. Questa era la differenza!». La Croce ci fa paura anche nell’opera di evangelizzazione – ha osservato il Papa – ma non c’è opera apostolica feconda senza di essa: «Forse noi pensiamo, ognuno di noi può pensare: “E a me, a me cosa accadrà? Come sarà la mia Croce?”. Non sappiamo. Non sappiamo, ma ci sarà! Dobbiamo chiedere la grazia di non fuggire dalla Croce quando verrà: con paura, eh! Quello è vero! Quello ci fa paura. Ma la sequela di Gesù finisce là. Mi vengono in mente le ultime parole che Gesù ha detto a Pietro […]: “Ti porteranno dove tu non vuoi andare!”. La promessa della Croce». «Vicinissima a Gesù, nella Croce – ha concluso il Vescovo di Roma -, era sua madre, la sua mamma. Forse oggi, il giorno che noi la preghiamo, sarà buono chiederle la grazia non di togliere il timore – quello deve venire, il timore della Croce… – ma la grazia di non spaventarci e fuggire dalla Croce. Lei era lì e sa come si deve stare vicino alla Croce».