Papa Luciani e la semplicità della fede
Tempo di lettura: 2 minuti«Nell’estate del 1976, durante le consuete vacanze a Pietralba, il cardinale Albino Luciani si imbattè in un piccolo racconto di Anatole France, Le jongleur de Notre-Dame: ne trasse lo spunto per l’omelia dell’Assunta e, nel dicembre di quell’anno, volle tradurlo e commentarlo sul “Messaggero di Sant’Antonio”. Ne è protagonista Barnaba di Compiègne, un giocoliere devotissimo alla Vergine che andava di città in città facendo atti di gran destrezza. In una sera gelida di pioggia incontra un frate, e conversando con lui decide di lasciare la sua vita vagabonda, per cantare, da monaco, le lodi alla Vergine. Arrivato in convento, notò che i frati facevano a gara nell’onorare la Madonna, e si trovò subito a disagio per la sua ignoranza. Gliene derivò una tristezza profonda: “Sono ben sfortunato Signora mia — confessava alla Vergine — di non avere per servirti né sermoni edificanti, né fini pitture, né versi torniti ed eleganti. Non ho niente purtroppo”.
Ma un mattino si alzò tutto contento, corse nella cappella e vi restò per più di un’ora ritornandovi dopo pranzo. Da allora ci andava tutti i giorni e non era più triste. “Perché tutte queste soste di Barnaba nella cappella?”, incominciavano a domandarsi i frati. Così il priore decise di andare a vedere che cosa facesse, e attraverso le fessure della porta scorse Barnaba che, davanti all’altare della Madonna, testa in giù, faceva i suoi giochi di prestigio con le sei palle di rame e i dodici coltelli che era solito usare nelle piazze.
Lo credette impazzito e, gridando al sacrilegio, si preparava a tirarlo fuori a forza dalla cappella, quando vide la Madonna discendere i gradini dell’altare, avvicinarsi a Barnaba e asciugare, con un lembo del manto, il sudore che cadeva dalla fronte del suo giocoliere. Il buon priore si prostrò allora per terra e mormorò: “Beati i semplici perché vedranno Dio”».
Questo racconto di Papa Luciani è apparso sull’Osservatore romano del 5 luglio, nel quale Roberto Pertici recensisce il libro di Marco Roncalli Giovanni Paolo I, Albino Luciani, san Paolo edizioni.