La Madonna, il peccato e la tempesta del mondo
Tempo di lettura: 2 minutiIl 31 maggio, alla fine del mese dedicato alla Madonna, la Chiesa celebra la festa della Visitazione della Beata Vergine Maria.
Pubblichiamo la parte conclusiva di un’omelia che don Giacomo Tantardini ha tenuto in occasione di una messa celebrata nella cattedrale di Santa Maria Assunta ad Aosta, venerdì 8 luglio 2005.
La seconda cosa che vorrei dire è una delle cose che più mi ha colpito rileggendo il compendio del Catechismo della Chiesa cattolica che papa Benedetto ha diffuso qualche giorno fa.
C’è una domanda di questo compendio che dice: come collaborava Maria, la Madonna, al disegno divino della salvezza? Come si collabora, come ha collaborato la Madonna al disegno divino della salvezza?
E come possiamo collaborare noi, nelle vicende del mondo, al disegno della salvezza? La risposta è: «Per la grazia di Dio, Maria è rimasta immune da ogni peccato personale durante l’intera sua esistenza».
Come collaborava? Non facendo peccati. Questa è la risposta nella sua semplicità: non ha mai fatto peccati, così ha collaborato. Non ha collaborato facendo delle cose, ma non facendo i peccati. «Per grazia di Dio»: è una cosa stupenda questa risposta.
Per grazia di Dio, perché è una grazia non commettere i peccati: si può solo domandare. «Per grazia di Dio Maria è rimasta immune da ogni peccato personale».
Non parla qui del dogma della sua Immacolata Concezione, esente dal peccato originale, ma dice proprio che non ha commesso nessun peccato personale.
«Per grazia di Dio, Maria è rimasta immune da ogni peccato personale durante l’intera sua esistenza». È così che si collabora alla salvezza dell’uomo: chiedendo al Signore umilmente di rimanere nella Sua grazia.
E quando per disgrazia commettiamo peccati – possiamo commettere anche peccati gravi, peccati mortali – come si collabora? Confessandoci, confessandoci bene, così che la Sua grazia ritorni a noi con più abbondanza, con più dolcezza.
Dolce era il padre quando il figliol prodigo rimaneva nella casa, ma, commenta sant’Agostino, dulcior pater, era più dolce il padre quando il figlio è stato abbracciato e quando è ritornato dopo tutti i peccati che aveva commesso.
Così si collabora alla salvezza del mondo. Maria ha collaborato così. Maria «per grazia di Dio è rimasta immune da ogni peccato personale durante l’intera sua esistenza». Che la Madonna ci doni e conservi in noi e ci ridoni la grazia del Suo Figlio.
Che la Madonna ci confermi in questa grazia, in questo essere abbracciati da Gesù, in questa letizia di Gesù. Che la Madonna ci conservi e ci ridoni la grazia del Suo Figlio. Così salviamo la nostra anima. Così realisticamente, così come intelligenza, collaboriamo alla salvezza del mondo.
Testo tratto da appunti non rivisti dall’autore. Per leggere l’integrale cliccare qui.