19 Aprile 2014

La Pasqua e la predilezione del Signore

La Pasqua e la predilezione del Signore
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Pubblichiamo un’omelia tenuta da don Giacomo Tantardini, a Rocchette, in occasione della Veglia di Pasqua del 2009.

 

Alle donne che vanno al Sepolcro l’angelo dice: “non abbiate paura voi”. Sant’Ambrogio commenta questo “voi”, “non abbiate paura voi”… Tutti i misteri del Signore sono per tutti; è morto per tutti ed è risorto per tutti. Tutti i misteri del Signore sono per tutto il mondo: “Io ho amato il mondo. Così l’ho amato da dare il mio unico Figlio”. “Per lo schiavo” come abbiamo ascoltato prima [nella liturgia ndr.], “per riscattare lo schiavo hai sacrificato l’unigenito Figlio”. Eppure tutti i misteri, che sono per tutti,  contengono la predilezione del Signore. Sono per tutti, eppure le donne, a quelle povere donne che lo avevano seguito dalla Galilea, che erano state con Lui, a loro l’angelo dice: “Non abbiate paura voi”.

Così l’inizio della sua esistenza terrena: lì la predilezione è stata perfetta in Maria, piena di grazia. Così, quando è nato, è nato per tutti, ma Maria e Giuseppe e i pastori lo hanno visto. Così persino sulla croce, quando è morto per tutti, eppure l’ultima cosa che ha fatto prima di morire, si è ricordato del tesoro più grande che lasciava sulla terra, che è sua madre. E del discepolo che mentre tutti erano fuggiti… il discepolo a cui Lui voleva più bene, il discepolo prediletto. Al discepolo prediletto, Lui che moriva per tutti, ha affidato sua madre. Anche nella sua morte ha vissuto il mistero della predilezione. E così quando è risorto: è risorto per tutti, ma “voi”, quelle povere donne che sono andate al sepolcro: “Voi non abbiate paura”. E così a loro ha detto di dirlo, non a tutti, ma di dirlo ai discepoli e a Pietro.

Io ero, in fondo ragazzino piccolo, quando nel ’64 Paolo VI è andato in Palestina. E quando ha celebrato la messa nel Sepolcro, ha letto questo vangelo di Marco. E quando in latino – la messa era ancora in latino – ha letto il nome di Pietro, “Ora andate e dite ai suoi discepoli e a Pietro”, quando ha detto “a Pietro” è scoppiato in lacrime. Così anche in quelle lacrime è il mistero della predilezione del Signore. Ed è per tutti… Eppure questo essere per tutti passa attraverso lo sguardo di una predilezione; passa attraverso lo sguardo di una chiamata; passa attraverso lo sguardo di un incontro; passa attraverso una preferenza. A tutti e a Pietro. Più a Pietro, perché doveva confermare la fede, la povera fede di tutti.  A Pietro che lo aveva rinnegato. Così anche per questo, innanzitutto a Pietro, dovevano testimoniare che Lui aveva vinto.

Come è piena di gratitudine questa predilezione che inizia, che non può che iniziare in un impeto di gioia, perché così è il mistero della predilezione che passa, che non può non passare attraverso il mistero della croce, perché sia più evidente la sua gloria. Quella gloria che vince il peccato e vince la morte. Così questo essere scelti e prediletti è per testimoniare nella nostra povera vita, per testimoniare davanti a tutto il mondo, agli angeli e al mondo, per testimoniare la gloria di Colui che è risorto.

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