Impressioni da Roma
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È celebre l’episodio del Quo Vadis. Secondo una leggenda, che però è cara al popolo cristiano, Pietro, in fuga da Roma per timore della persecuzione, incontra Gesù. «Dove vai Signore?», chiede l’apostolo. E il Signore a lui: «A morire di nuovo». Allora Pietro torna indietro, al martirio. Una leggenda, certo, che si nutre di fonti apocrife. Che però commuove il cuore: perché mostra che anche in quell’ora suprema Pietro rimane lo stesso povero peccatore di sempre, come quando Gesù lo aveva rimproverato: «Vieni dietro me, Satana»; o come quando lo aveva tradito prima del canto del gallo.
Dove vai, Signore? E quanta commozione in quella domanda. E quanta commossa gratitudine alla risposta, che lo abbraccia ancora una volta; senza chiedere nulla, senza rimproverargli nulla.
Chissà se Pietro si è ricordato, tornando indietro con il cuore gonfio di gratitudine, di quando Lui gli aveva lavato i piedi. Forse il gesto più bello e commovente del Vangelo, uno dei primi di Papa Francesco e uno dei gesti della tradizione più amati da Don Giacomo Tantardini.
Là dove sarebbe avvenuto questo incontro meraviglioso ci sono ancora delle orme, quelle attribuite a Gesù. E ci hanno costruito una chiesa attorno, il Quo Vadis appunto. Anche se oggi là c’è solo un calco – quelle “autentiche” sono nella Chiesa di San Sebastiano -, i visitatori si inginocchiano lo stesso a baciare quelle orme premute nel marmo, come accade da secoli. A ricordare un incontro forse mai accaduto, ma che racconta più di tanta teologia il cuore di Pietro e il cuore di Gesù (foto Massimo Quattrucci).