Impressioni da Santa Maria Maggiore
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(le fotografie del video sono di Massimo Quattrucci; la musica, “scherzo”, di Stefano Messina)
Fabio Pierangeli
Sono alcune foto scattate il 5 giugno all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma e ritraggono circa 150 persone (tra le quali numerosi bambini) di nazionalità diverse, sgomberate il giorno prima da un palazzo occupato di Torre Spaccata. Senza un tetto sotto il quale dormire hanno cercato rifugio presso la Basilica romana nella quale, dopo l’iniziale sorpresa, sono stati accolti con garbo e sollecitudine. Un’occupazione, che i frati hanno accettato con paterna benevolenza. «Un disagio per loro e per noi perché questa è una Chiesa…», ha detto uno di questi in un’intervista, «però si sta qui, nella casa di Dio…». A loro volta, i rifugiati si sono comportati con il rispetto dovuto, confondendosi con i turisti di giorno e aprendo i loro sacchi a pelo la notte, per dormire per terra. Una rete di solidarietà, alla quale ha partecipato anche la Caritas locale, ha assicurato loro il pasto quotidiano. Mentre scriviamo la situazione non è ancora stata risolta.
«Sai Mamma cosa mi ha detto Cesare della Chiesa Cattolica? E’ come un gran casone, sicuro e fidato», (Diego Fabbri, Davide Lajolo, Il vizio assurdo. Storia di Cesare Pavese, versione per il teatro). A parlare è Gaspare Pajetta, comunista della nota famiglia, morto giovanissimo in una azione partigiana. Pavese (Cesare dell’opera teatrale) era il suo maestro di lezioni private di italiano e latino.