Accordo storico tra Hamas e Autorità palestinese
Tempo di lettura: 2 minuti«Hamas e Fatah siglano l’unità nazionale, Israele reagisce annullando l’incontro sul negoziato di pace […]. La svolta nei rapporti fra le due organizzazioni palestinesi arriva con una conferenza stampa a Gaza di Ismail Hanyeh: “Dopo sette anni di lotte e divisioni è il momento di unirci – abbiamo scelto la riconciliazione per il bene comune”. Pochi minuti dopo Hanyeh, il leader di Fatah Azzam Al-Ahmad – inviato dal presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen – e un rappresentante della Jiahd islamica hanno firmato i documenti concordati a Doha e al Cairo. Prevedono che entro cinque settimane nascerà un “governo di unità nazionale” guidato da Abu Mazen o da Nasser al Din al- Shaer, ex vice-presidente di Hamas, che entro sei mesi si svolgeranno elezioni per i nuovi Parlamento e presidente, e che verranno liberati reciproci prigionieri, detenuti dal giugno 2007, quando Hamas con un colpo di Stato si impossessò della Striscia di Gaza, creando uno Stato de facto». In questo modo, sulla Stampa del 23 aprile, Maurizio Molinari dà la notizia di un accordo storico tra le due anime dei palestinesi, favorita dal ripiegamento dei Fratelli musulmani in Egitto, organizzazione sulla quale fino a poco tempo fa si era poggiata Hamas. Israele, subito dopo la firma, ha bombardato la Striscia di Gaza, dalla quale poi hanno risposto all’attacco con il lancio di tre razzi.
Bibi Netanyahu ha reagito all’accordo dichiarando che l’Autorità palestinese ha preferito fare la pace con Hamas, che non riconosce lo Stato israeliano, piuttosto che con Israele. Ma Abu Mazen ha risposto che le due cose non sono inconciliabili.
Di certo questa riconciliazione avrà molti nemici e dovrà superare molti ostacoli. Ma è ancora tutto da vedere come influirà sul dialogo israelo-palestinese. Netanyahu rappresenta il governo, la pace si fa tra popoli.