Breaking News: Bannon arrestato, Navalny avvelenato
Tempo di lettura: 3 minutiDue notizie fanno il giro del mondo nello stesso giorno: l’avvelenamento di Aleksej Navalny, considerato in Occidente come grande oppositore di Putin, e l’arresto di Steve Bannon, identificato non solo come consigliere e ideologo di Trump, ma addirittura come l’artefice della vittoria di Trump nel 2016.
Bannon è stato arrestato dalla procura di New York, che gli contesta una frode connessa a una raccolta di fondi per la costruzione del Muro al confine col Messico.
Fondata o meno che sia l’accusa, resta simbolica, anche perché arriva a poche ore dal primo discorso ufficiale di Joe Biden come candidato alla Casa Bianca alla Convention del partito democratico.
La notizia dell’arresto dell’artefice della vittoria di Trump in costanza del discorso è prova di forza notevole. L’iniziativa giudiziaria potrebbe dare inizio a un giro di vite più duro contro i sostenitori di Trump, già oggetto di censure spesso forzose sul web da parte di Google, Twitter e Facebook, nonché delle esecrazioni dei media mainstream.
Ma potrebbe anche risolversi col solo simbolismo del caso: Bannon fuori su cauzione, battaglia legale conseguente, ma null’altro.
Potrebbe, infine, aprire il vaso di pandora, dato che la forza non sta tutta da una parte. Ad esempio l’inchiesta sul pedofilo Epstein rischia di trascinare nel fango ambiti prossimi ai democratici, non solo l’ex presidente Bill Clinton. Sviluppi da seguire.
Si può notare, en passant, che la procura di New York da tempo sta cercando prove di frodi realizzate da Trump. Stesso reato di Bannon, altro e più importante bersaglio. Difficile immaginare che i sostenitori di Trump non concludano, nel foro interno o esterno che sia, che tale procura sia in qualche modo politicizzata. Ma è affare loro.
Come da seguire sono gli sviluppi dell’avvelenamento di Navalny, denunciato dalla sua portavoce Kira Yarmysh. Dopo aver bevuto un thé, il blogger e oppositore politico di Putin ha preso un aereo e si è sentito male.
Atterraggio di emergenza e ricovero di urgenza. I medici stanno lottando per salvarlo.
Putin sa bene che i media mainstream cercheranno di attribuirgli la colpa del misfatto, nonostante l’opposizione di Navalny non sia mai stata un problema per lo zar russo, data la sua notorietà più in Occidente che in madrepatria, nella quale il blogger fatica a trovare seguito.
Ma al di là della possibile politicizzazione del crimine – sul punto vedi il (troppo) cinico Dagospia -, si spera che il blogger possa essere salvato.
In attesa, sui media russi sta circolando il filmato della telecamera di sorveglianza dell’aeroporto dal quale Nevalny si è imbarcato: nel video sembra che a offrire un thé all’uomo politico sia un suo stretto collaboratore, Ilya Pakhomov. Ma se sia questa la pistola fumante o abbia bevuto altro in volo è ancora da accertare.
Di certo per Putin, dopo la grande vittoria geopolitica data dall’aver vinto la corsa al vaccino per il coronavirus, è un incidente di percorso. L’annuncio del vaccino russo aveva dato lustro alla sua immagine in tutto il mondo, nonostante l’usato contrasto. Immagine che ora rischia di appannarsi.
Al di là del particolare, e degli sviluppi delle due notizie, la giornata vede manifestarsi due criticità parallele, su Trump e Putin. Si noti che nella narrazione mainstream Putin avrebbe aiutato il tycoon prestato alla politica a diventare presidente degli Stati Uniti.
Una narrazione smentita da un’inchiesta ufficiale, ma propalata egualmente da tanti media con forzosa perseveranza.
Se si segue lo schema di tale narrazione, si può accedere alla conclusione che i due leader politici siano accomunati nella buona e soprattutto nella cattiva sorte. Simul stabunt simul cadent. Ma un conto sono le narrazioni, un conto è la realtà, ancora in divenire. Vedremo.
Ps. Abbiamo spesso criticato Bannon per il suo estremismo anti-cinese, che ha prodotto disastri nel rapporto con la Terra di mezzo. Ma è praticamente impossibile che l’offuscamento della sua stella, sempre se ciò avverrà, possa aprire prospettive nuove in tal senso all’amministrazione Trump. Cenno fuori registro, ma non troppo.
E con questo Piccolenote va in stand by per una settimana. Vacanze… vedremo se in settimana sarà inevitabile scrivere qualcosa – sempre se ne avremo modo. Agosto è un mese di sorprese, come da ultima nota. Ma si spera di no…