4 Giugno 2024

Israele: due partiti ultra-ortodossi sostengono il piano Biden

I partiti di opposizione pronti a soccorrere il governo se Smotrich e Itamar Ben Gvir decidessero - come probabilmente faranno - di non appoggiare il piano.
Israele: due partiti ultra-ortodossi sostengono il piano Biden
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“Martedì il partito ultraortodosso Shas ha annunciato che sosterrà la proposta israeliana di un accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi. Lo Shas ha comunicato che il piano prevede ‘passi importanti per restituire gli ostaggi e per dar seguito al comandamento religioso della liberazione dei prigionieri'”.

Lo Shas ha aggiunto intende “sostenere il primo ministro Benjamin Netanyahu e il gabinetto di guerra perché resistano a tutte le pressioni e per concludere l’accordo per salvare la vita di molti dei nostri fratelli e sorelle in difficoltà e in prigionia”.

La dichiarazione dello Shas di martedì arriva il giorno dopo che Yitzchak Goldknopf, presidente dell’United Torah Judaism, l’altro partito ultra-ortodosso al governo, ha affermato che l’UTJ sosterrà qualsiasi accordo per il ritorno degli ostaggi”. Abbiamo ripreso la notizia da Haaretz.

Netanyahu's ultra-Orthodox Coalition Partners Endorse Israel-Hamas Hostage Deal Amid Far-right Opposition

I contrari al piano Biden non sono più decisivi

A questo punto, contrari all’accordo restano gli altri due partiti ultra-ortodossi guidati da Smotrich e Itamar Ben Gvir, che resteranno nelle loro posizioni a oltranza per lucrare consensi tra i fondamentalisti israeliani.

Se si considera che l’UTJ ha 7 parlamentari e lo Shas 11, si può affermare senza tema che a questo punto Netanyahu può contare su una larga maggioranza parlamentare anche senza i partiti di Smotrich e Ben Gvir, anche perché Yesh Atid, il partito di Yair Lapid, che conta 24 parlamentari, si è detto pronto ad andare in soccorso al governo in caso di necessità.

Insomma, anche con la defezione dei due partiti incendiari, l’accordo con Hamas non pone rischi sulla premiership di Netanyahu.

Quando abbiamo scritto del pubblico intervento di Biden, avevamo annotato come di grande rilevanza l’endorsement al piano di accordo con Hamas dell’AIPAC, la lobby filo-israeliana degli Stati Uniti. Questo e l’ascendente che da tempo Netanyahu esercita sui due partiti ultra-ortodossi storici – molto diversi da quelli più recenti da Smotrich e Ben Gvir – hanno cambiato le carte in tavola.

Si può sperare in un accordo che chiuda la guerra, anche se l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, soprattutto se a dare le carte da gioco è Netanyahu, che potrebbe riaprire la guerra una volta andata in porto la liberazione dei prigionieri. Ma oggi si è acceso un barlume di speranza reale.