"È il regista del terrorismo anti-sciita". Condanna a morte per il vice-presidente
Tempo di lettura: < 1 minute«Il vice-presidente iracheno, il sunnita Tariq al Hashemi, è stato condannato a morte in contumacia dal Tribunale penale di Baghdad con l’accusa di aver coordinato gruppi di terroristi e organizzato attentati contro politici e funzionari sciiti del governo guidato da Nuri al Maliki. Dopo le accuse nei suoi confronti, al Hashemi è fuggito dall’Iraq, prima nel Kurdistan iracheno poi in Quatar e, infine, in Turchia, dove si trova tuttora. Dal maggio scorso Ankara si rifiuta di concedere l’estradizione». Così la Repubblica del 10 settembre. Durante il processo, le guardie del corpo di al Hashemi, che ha sempre negato gli addebiti, hanno «confessato di aver ricevuto ordini di eseguire attacchi contro esponenti sciiti di governo». L’ex vice presidente iracheno, inoltre, è accusato «di aver avuto un ruolo decisivo in più di 150 tra attentati e omicidi negli anni che vanno dal 2005 al 2011», nelle quali hanno perso la vita centinaia di persone.
Nota a margine. Da tempo Turchia e Qatar incalzano il regime di Damasco, denunciandone i crimini. Allo stesso tempo danno asilo a una sorta di eminenza grigia del terrorismo iracheno, secondo quanto appurato dalla magistratura del “nuovo Iraq” liberato da Saddam Hussein. Complessità del Medio Oriente…