Fermare la marcia verso la terza guerra mondiale
Tempo di lettura: 3 minuti“In preda a un moralismo commisto ad arroganza e machiavellismo, Washington rischia di condurre il mondo nell’abisso.” Così recita il sottotitolo di un articolo del National Interest in cui Robert G. Rabil, professore di scienze politiche alla Florida Atlantic University, si scaglia contro una lettera firmata da quarantasei figure di alto profilo della politica estera USA nella quale si sosteneva che l’annessione dell’Ucraina nella NATO fosse una condizione necessaria per garantire la libertà e la sicurezza all’intera comunità transatlantica.
Scrive Rabil, “quella lettera era un chiaro invito a dare inizio alla terza guerra mondiale”. L’annessione dell’Ucraina infatti implicherebbe, ai sensi dell’articolo 5, un intervento immediato delle NATO contro la Russia. La guerra mondiale, appunto.
Nonostante l’autorevolezza dei firmatari, annota Rabil, la lettera si basava “su un’analisi erronea, caratterizzata dall’arroganza come anche dall’ignoranza della storia, della geografia e della geopolitica”.
L’obbligo divino di sostenere l’Ucraina
Infatti, la lettera non aveva nemmeno preso in considerazione il fatto che l’espansione della NATO nell’Europa dell’Est era stata percepita dalla Russia come una minaccia esistenziale.
Un’espansione avvenuta, peraltro, contraddicendo le rassicurazioni date a Mosca che ciò non sarebbe mai avvenuto e nonostante il fatto che tante voci autorevoli, in America e nel mondo, avessero fatto notare chiaramente che ciò poteva innescare la reazione di Mosca.
Molte le avvisaglie in tal senso. A titolo esemplificativo, l’articolo ricorda le parole di George Kennan, architetto della politica di contenimento dell’Unione Sovietica da parte di Washington, il quale già negli anni novanta aveva affermato che “l’espansione della NATO sarebbe un errore fatale per la politica estera americana”, aggiungendo che “tale prospettiva parte da una mancata comprensione della storia e che, naturalmente, provocherebbe una reazione forte da parte della Russia”.
Non solo Kennan. Il National Interest ricorda anche come nel 1997 cinquanta esponenti della politica estera USA (ex senatori, diplomatici ed accademici) avessero inviato una lettera aperta all’allora presidente Bill Clinton nella quale dichiaravano la loro opposizione all’espansione della NATO, definendola “un errore politico di proporzioni colossali”.
“Se la profezia di Kennan si è avverata nel 2022 – prosegue il National Interest – la politica estera sconsiderata che ha aperto la strada all’invasione russa dell’Ucraina ha assunto profili inquietanti”.
“Sostenere l’Ucraina è diventato ormai un obbligo divino, l’unico modo per proteggere la democrazia e difendere l’Occidente dalla dittatura e dal male. Il presidente russo Vladimir Putin, come Saddam Hussein, incarnando il Male, deve essere eliminato per riscattare l’intera Russia”.
“Il dissenso è trattato alla stregua di una violazione di un sacro copione, un copione di guerra, recitato dalle nostre democrazie ormai completamente distaccate dalla realtà”.
Le armi sono la via per la guerra mondiale
[…] “L’amministrazione Biden, incoraggiata e incitata dai media mainstream, dai neoconservatori e dai think tank collegati alla Difesa, ha dato all’Ucraina armi offensive e difensive, rendendo il nostro Paese un tragico teatro di guerra”.
Ma, ancora una volta, si è dimentichi della storia. Infatti, continua Rabil, “I russi preferirono dare fuoco a Mosca piuttosto che concedere la sconfitta a Napoleone e l’Armata Rossa mantenne la sua posizione a un costo enorme, pur di respingere l’invasione della Wehrmacht”.
“Gli autori di questa lettera [in cui si chiede l’annessione di Kiev nella Nato ndr] hanno considerato le possibili reazioni della Russia? È quasi impossibile che Putin, alla guida di un Paese dotato del più potente arsenale di testate nucleari del mondo – il cui uso nella guerra convenzionale è parte della dottrina militare ufficiale – e risentito per le gravi ingiustizie storiche subite, non risponda in modo devastante alla strategia della NATO e dell’Ucraina”.
“È evidente che gli autori di questa lettera, con le loro pressioni per l’annessione dell’Ucraina alla NATO, vogliono preparare il terreno per la terza guerra mondiale”.
L’articolo si conclude con un appello: “È giunto il momento per gli americani di prendere posizione e respingere questa sconsiderata marcia verso la terza guerra mondiale. Gli americani devono fermare questa follia e disinnescare lo slogan dell’alleanza occidentale che recita: ‘Le armi sono la via per la pace’”.
Per ora l’Ucraina è fuori dalla NATO. Ma non per questo quanti stanno spingendo il mondo verso l’abisso hanno frenato il loro attivismo. La pace non fiorirà da un accordo Russia-Ucraina, ma dallo scontro che si sta consumando in Occidente tra le ragioni della pace e la follia della guerra.