1 Agosto 2013

Blitz in Francia, preso il kazako Ablyazov

Blitz in Francia, preso il kazako Ablyazov
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Come anticipato sul nostro sito, Mukhtar Ablyazov è stato arrestato. È accaduto in Francia, con un blitz eseguito dalle teste di cuoio transalpine. Insomma, si è ripetuto quel che è accaduto in Italia un mese fa, quando le forze di polizia italiane avevano tentato di catturarlo a Roma, trovando al suo posto solo moglie e figlia – con seguito allucinante della vicenda.

Ablyazov, oltre che dalla giustizia kazaka, era inseguito anche da quella russa e ucraina. Ma aveva pendenze anche a Londra, dove si era rifugiato dopo la sua fuga dal Kazakhstan e dove era stato processato per la vicenda Bta, la banca kazaka alla quale avrebbe sottratto diversi miliardi prima di involarsi in Occidente. Un processo, quello celebrato a Londra, nel quale l’imputato non aveva collaborato affatto, guadagnandosi una condanna per oltraggio alla Corte.

Ora la fuga di Ablyazov sembra essersi conclusa: la polizia francese lo ha arrestato su richiesta Ucraina. Spetta alle autorità francesi l’ingrato compito di consegnare l’uomo ai magistrati di competenza, ucraini o kazaki che siano.

I familiari di Ablyazov hanno già inviato missive, scongiurando le autorità francesi a non dar seguito all’estradizione. Ablyazov non sarebbe un semplice ladro, ma un dissidente. Insomma, una figura ambigua, un po’ come i vari oligarchi russi che hanno trovato asilo in Inghilterra: dissidenti con il portafoglio pieno di soldi guadagnati in brevissimo tempo (rubati, secondo quanto affermano in madrepatria).

In Francia si annuncia un braccio di ferro sulla sorte del detenuto eccellente. Ma dopo la morte di Boris Berezovsky, il più illustre degli oligarchi russi – per anni il più fiero avversario dei vari governi russi successivi a Eltsin – la stagione degli oligarchi è ormai al tramonto. Così anche il giallo internazionale che ruota attorno al caso Ablyazov, più che un ennesimo scontro tra Oriente e Occidente, appare più una coda imprevista di un qualcosa che ormai appartiene al passato. L’ultimo lembo di un sipario che si attarda un po’ prima di calare del tutto.