Gantz - Abbas: storico incontro, purtroppo oscurato
Tempo di lettura: 3 minuti“Il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas e il ministro della Difesa Benny Gantz si sono incontrati domenica sera a Ramallah nei primi colloqui faccia a faccia ad alto livello da oltre un decennio, hanno annunciato le autorità israeliane e palestinesi”. Inizia così una nota di Timesofisrael nella quale si dà conto di un incontro storico, data l’assenza di eventi simili o assimilabili a questo negli ultimi anni.
Lo registriamo come un dato che dà una qualche speranza, che può forse segnare una nuova stagione nei rapporti tra israeliani e palestinesi dopo il lungo regno di Netanyahu, durante il quale il dialogo tra le due entità è collassato.
Importante notare che tale incontro si è svolto subito dopo il ritorno del premier israeliano Naftali Bennet nel suo Paese, reduce da un summit con il presidente americano Joe Biden.
Un incontro di prammatica e usuale quest’ultimo, ma che serviva a riavviare su altri binari i rapporti tra Stati Uniti e Israele dopo il decennio di Netanyahu, il quale aveva creato un asse privilegiato con la destra americana, allontanandosi dai democratici, anzi quasi dichiarando loro guerra, come avvenne al tempo di Obama, quando il premier israeliano entrò a gamba tesa in occasione della sua seconda campagna elettorale per le presidenziali, appoggiando in maniera netta il suo oppositore.
E ciò perché Obama aveva portato avanti l’accordo sul nucleare iraniano, duramente osteggiato da Netanyahu e dalla destra israeliana. Anche per questo è importante un passaggio dell’incontro tra Bennet e Biden finito sotto il fuoco incrociato dei media.
Si tratta di un filmato che mostrerebbe Biden addormentarsi mentre parla Bennet, e che ha suscitato scandalo e critiche tra le fila degli oppositori del presidente.
Sleepy Joe, come lo definiva Trump (che però ha sempre sostenuto che il suo avversario era un brav’uomo a differenza della corrotta Hillary Clinton), in realtà non si è addormentato, come documenta un articolo di Haaretz, che dimostra come il video irridente in realtà sia stato tagliato, e tagliato proprio su un cenno di Biden nel quale chiedeva al suo interlocutore, di dare più credito a Obama (cioè, implicitamente, sulle sue prospettive riguardo l’Iran).
Non solo l’Iran. È ovvio che la coincidenza temporale tra la visita di Bennet alla Casa Bianca e l’incontro di Gantz con il leader palestinese Abbas non è stato casuale.
È, ovvio, cioè, che la Casa Bianca ha chiesto a Israele di riattivare i rapporti con la Palestina, cosa che Gantz ha fatto subito, dato che, peraltro, nonostante le pose muscolari (e le dure esibizioni conseguenti), tale disposizione aperturista tocca alcune corde segrete del ministro della Difesa israeliano.
Insomma, questa giornata avrebbe potuto essere registrata come punto di svolta nei rapporti tra palestinesi e israeliani, nonostante sia gli uni che gli altri abbiano tenuto un basso profilo per evitare il fuoco amico (che non è mancato tra le fila palestinesi, in particolare da parte di Hamas, che ha bollato Abbas come traditore).
Se abbiamo usato il condizionale è perché al termine di tale summit storico si è verificato un grave evento: Barel Shmueli, un ufficiale della polizia di frontiera israeliana ferito gravemente nel corso di uno scontro al confine di Gaza avvenuto il 21 agosto, è stato dichiarato morto dall’ospedale che lo aveva in cura.
Un lutto che non mancherà di portare nuovo odio nei rapporti tra israeliani e palestinesi, nonostante a piangere i propri morti siano ambedue i popoli, e molto più i secondi che i primi.
Peraltro, tale notizia oscura completamente, a livello mediatico, l’incontro tra Gantz e Abbas, con coincidenza del tutto infelice. Le complicazioni sanitarie del povero soldato morto in un ospedale israeliano hanno portato complicazioni anche a livello più alto. Purtroppo in questo conflitto le complicazioni sembrano non aver mai fine.