Gli Stati Uniti e il confronto Oriente-Occidente
Tempo di lettura: < 1 minute«Non vengono citate in chiaro quando si dice che gli Stati Uniti devono fare i conti con una “bassa ma crescente” possibilità di trovarsi in conflitto con una potenza maggiore, ma il riferimento è nitido, le potenze in questione sono Russia e Cina. È questo uno dei passaggi chiave dell’ultima revisione della “strategia globale di difesa e sicurezza” giunta a quattro anni di distanza dal precedente “libro bianco” della Difesa Usa»
. Così Francesco Semprini sulla Stampa del 3 luglio.
Un documento che non promette nulla di buono. Tra l’altro accenna anche alle minacce portate dall’Isis e da altre Agenzie del terrore, che causeranno «conflitti che esploderanno più rapidamente, dureranno più a lungo e avranno luogo su campi di battaglia tecnicamente più difficili»
Titolo articolo: Nella “strategia di difesa” Usa Cina e Russia tornano nemici.
Nota a margine. Brutta pagina di storia e brutte prospettive future. Mai come in queste poche righe sono stati enunciati così esplicitamente i termini di un confronto globale Oriente-Occidente. Brutta cosa quando la politica estera è appannaggio dei generali.
E preoccupante l’accenno al Califfato: guerre più lunghe delle attuali? La guerra siriana dura tempo, né accenna a finire. E dire che per chiudere in breve la minaccia dell’Isis basterebbe un’inchiesta sui suoi finanziatori. D’altronde dopo l’11 settembre Bush aveva annunciato un’indagine sugli anomali flussi finanziari di quei giorni (prima e dopo l’attentato alle Torri gemelle). Non se ne fece nulla.