Gli Usa, le Farc e il processo di pace in Colombia
Tempo di lettura: 2 minuti«È il 2000, alla Casa Bianca c’è George W. Bush – non ancora alle prese con l’11 settembre – è preoccupato da quello che succede nel “giardino di casa sua”. La Colombia è a rischio collasso. 3000 omicidi in un anno, persone sparite, un mix letale di ribelli, forze dell’ordine e politici corrotti, narcotrafficanti, gruppi paramilitari fuori controllo: da qui la decisione di intervenire. Il Congresso approva un piano di 9 miliardi di aiuti militari chiamato Plan Colombia, ma l’azione ufficiale viene ben presto affiancata da una missione segreta tutt’ora in corso e rifinanziata anche sotto la presidenza Obama». Così sulla Repubblica del 23 dicembre viene riportato lo scoop del Washington Post, che svela l’attività segreta della Cia nel Paese sudamericano che ha portato all’eliminazione dei più importanti capi delle Farc, una ventina in tutto, con una serie di omicidi mirati. Gli Usa aiutarono a uccidere i leader delle Farc, questo il titolo dell’articolo di Massimo Vincenzi, che svela il piano segreto Usa.
Di fatto lo scoop rivela un segreto non troppo occulto: quando i capi del movimento rivoluzionario iniziarono a morire assassinati uno a uno, non era difficile immaginare che qualcuno stesse aiutando il governo colombiano, fino a quel momento incapace di contrastare realmente la guerriglia. Bisognerebbe capire se, insieme alla guerriglia, il piano prevedesse azioni di contrasto al narcotraffico oltre all’eliminazione dei gestori di una parte di questo, dal momento che anche militari e paramilitari erano, e sono, attivi nel settore. Ma forse dovremo attendere un altro scoop.
La rivelazione avviene in un momento delicato: le Farc e il governo stanno esplorando vie di pace che potrebbero chiudere un conflitto che dura da quarant’anni. Negoziati che procedono con lentezza, ma che aprono spiragli di speranza. Sapere che la Cia è ancora in piena attività nella regione per tentare di eliminare i capi delle Farc potrebbe complicare questo processo di distensione. Speriamo non accada.