Guerra in Yemen, primi colloqui di pace
Tempo di lettura: < 1 minute«Prenderanno il via domenica a Ginevra i colloqui di pace per risolvere la crisi dello Yemen, prima iniziativa diplomatica ufficiale dal 26 marzo, quando sono iniziati i raid sul Paese della coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita. Sotto l’egida delle Nazioni Unite si incontreranno quattordici delegati, sette per ognuna delle parti in conflitto: i ribelli sciiti huthi e il governo del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi. I colloqui dovrebbero proseguire per due o al massimo tre giorni»
. Così si legge sull’Osservatore romano del 13 giugno.
Nota a margine. Da quando i ribelli Houti hanno preso le armi contro il regime di Hadi è la prima volta che si concretizza un dialogo tra le parti, dopo mesi di sanguinosi scontri il cui livello si è alzato dopo l’inizio dei bombardamenti da parte della coalizione guidata dall’Arabia Saudita (molte le vittime civili: in questi giorni è stata bombardata anche la città di Aden, tra l’altro classificata come “patrimonio dell’umanità”). Uno scontro anche religioso, dal momento che gli Houti sono sciiti (e filo iraniani) e gli antagonisti sunniti.
Sede naturale per simili tentativi di riconciliazione internazionale, Ginevra nei prossimi giorni dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) ospitare anche i colloqui sul nucleare iraniano, altro nodo nevralgico nei rapporti tra i due rami dell’islam.
Un incrocio di destini, quindi, tra due criticità che alimentano tensioni nel mondo arabo, che è anche geografico.