20 Dicembre 2024

I demoni che dilagano in Siria

Larry Johnson: "Erdogan ha liberato i demoni dell'eccezionalismo turco/ottomano in tacita complicità con l'ambizione escatologica israeliana. Sarà un disastro".
di Davide Malacaria
I demoni che dilagano in Siria
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Una delegazione americana si è recata a Damasco per incontrare al Jolani, il leader di Tahrir al Sham (HTS), già al Qaeda, nel primo contatto ufficiale dopo la sua presa del potere (nel segreto, gli Usa lo sostenevano da tempo). Non è il primo incontro tra i nuovi padroni della Siria e i Paesi Nato, dal momento che gli americani sono stati preceduti da turchi e inglesi, che si sono precipitati a portare le loro felicitazioni al loro terrorista di fiducia e a discettare sul futuro del Paese.

American Diplomat to Meet with Al-Qaeda Affiliated al-Julani

Futuro che appare incerto, dal momento che la Turchia non ha deposto l’ascia di guerra contro i curdi, inquadrati nelle Forze democratiche siriane (SDF), che controllano per conto degli Stati Uniti la parte Nord orientale del Paese. E ciò nonostante il fatto che gli Usa si prodighino nell’opera di mediazione, dichiarando che il cessate il fuoco raggiunto tra SDF e le milizie filo-turche, che scadeva lunedì, sia stato prolungato. Tale dilazione è stata negata da Ankara.

Né si sa bene come i jihadisti che hanno preso il potere si comporteranno nei confronti delle minoranze, che già vengono prese di mira con esecuzioni sommarie e altre forme di violenza nel silenzio della stampa occidentale, ancora troppo concentrata a gioire per i nuovi padroni della Siria e a raccontare gli asseriti crimini di Assad.

I “crimini” di Assad e gli strani alfieri della libertà

Fiumi di inchiostro sono fluiti sui media mainstream per raccontare di carceri e carcerieri orribili sotto il giogo di Assad, con tanti di questi scoop che si sono rivelati artefatti (Mouna Alno-Nakhal, su Global Research, ne fa una rapida carrellata).

Syria’s Sednaya Prison or How to Occult Israeli Crimes

Il più esilarante è il video rilanciato in tutto il mondo da Clarissa Ward per la CNN, che oltre a rivelarsi del tutto falso, come era evidente a occhio nudo, fa passare per detenuto afflitto da anni di abusi un famigerato torturatore (New York Post).

Prisoner CNN helped free from Syrian prison was actually notorious Assad regime torturer: report

Nulla di nuovo, tutta la vicenda siriana è stata contraddistinta da manipolazioni similari, com’è noto a chi ha seguito questi tredici terribili anni di feroce regime-change alimentato dall’Occidente e da Israele. Da questo punto di vista, colpisce che il falso di Clarissa Ward sia stato smascherato, dal momento che certe manipolazioni restano impunite perché utili alle narrazioni ufficiali, con il mondo dell’informazione incapace di mutare le sue narrative.

Forse, azzardiamo, alla cronista della CNN non ha portato fortuna un suo pregresso reportage da Gaza, che aveva suscitato tante polemiche (a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina). Del caso, cioè, il disvelamento della manipolazione non sarebbe un’opera di giustizia, ma una postuma vendetta. Ma va bene anche così.

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Al di là del particolare, restano le tante menzogne che hanno accompagnato il regime-change siriano, brandite per caratterizzare il governo di Assad come criminale e far passare come alfieri della libertà tagliagole e terroristi vari. Di nuovo c’è solo che in parallelo si stanno consumando gli orrori di Gaza, sui quali i media mainstream si sono prodigati molto meno, e che ora sono passati in secondo piano. Tale il potere della distrazione di massa.

I Commando made in Usa

Al di là delle narrazioni, si rileva un nuovo tassello sulla caduta di Assad. Intervistato dal Telegraph (vedi foto di copertina),  Bashar al-Mashadani, a Capo dell’Esercito Commando Rivoluzionario, milizia gestita dagli Usa, ha rivelato che a un briefing tenuto nella base americana di al Tanf, costruita al confine tra Siria e Iraq, gli era stato comunicato di tenersi pronto per un’azione che avrebbe portato alla caduta di Assad: “Ci hanno detto: ‘Tutto sta per cambiare'”.

Nelle settimane precedenti questo briefing, prosegue Mashadani, “le fila della RCA erano state ingrossate da unità indipendenti più piccole, come la sua, e poste sotto il suo comando [circa 3mila miliziani, ha dettagliato ndr.]. Mentre la principale forza ribelle [HTS] avanzava verso sud, in direzione di Damasco, in un’offensiva lampo verso la fine del mese scorso, la RCA è dilagata fuori dalla base di Al Tanf e ora occupa circa un quinto del paese, comprese sacche di territorio a nord della capitale”.

Di interesse la tempistica. I miliziani di RCA “hanno dichiarato di aver ricevuto l’ordine di prepararsi alla possibile caduta di Assad all’inizio di novembre, circa tre settimane prima dell’avvio dell’offensiva”.

Nel suo racconto, anche la paga dei miliziani: “Tutti i membri della forza hanno continuato a essere armati dagli Stati Uniti e a ricevere il loro stipendio di $ 400 (£ 315) al mese, quasi 12 volte quello che veniva pagato ai soldati dell’ormai defunto esercito siriano”.

“[…] Mashadani ha affermato che la RCA e i combattenti dell’HTS, guidata dal leader ad interim della Siria Mohammed al-Jolani, collaboravano tra loro e che la comunicazione tra le due forze era coordinata dagli americani da Al-Tanf“.

La Siria e i demoni

“Mentre la guerra civile siriana, durata 13 anni, proseguiva – commenta The Spectator – nacque una sconcertante serie di milizie e alleanze, la maggior parte delle quali sostenute da potenze straniere. Sarebbe quindi solo una delle tante ironie se gli Stati Uniti avessero stretto un’alleanza di fatto con un gruppo come HTS, che era affiliato ad al-Qaeda in Siria fino alla rottura nel 2017”.

Va sottolineato che le milizie guidate da Mashadani sono solo una parte degli ascari degli Stati Uniti in Siria, perché controllano anche i curdi delle SDF. In tal modo, gli Usa, di fatto, occupano gran parte del territorio siriano, mentre Israele ha preso possesso di altri territori del Golan fino al monte Ermon, la cui vetta appartiene alla Terra Promessa e domina il Paese confinante, dove quel domina va inteso in senso lasco, dal momento che gli Usa sono in zona per favorire le strategie dell’alleato mediorientale. La Turchia, che fin dall’inizio ha supportato il regime-change siriano nell’intento di prendere parte alla spartizione del bottino, controlla il resto del territorio.

Così finisce la storia della Siria laica post ottomana, un’altra ne è nata dalle ceneri e non promette nulla di buono. Così conclude l’analista Larry Johnson sul sito Sonar 21: “Erdogan ha liberato i demoni dell’eccezionalismo turco/ottomano in tacita complicità con l’ambizione escatologica israeliana. Sarà un disastro”. Spes ultima dea.

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