I Leopard all'Ucraina: Berlino abdica alla sua residua sovranità
Tempo di lettura: 4 minutiLa controversia sui Leopard 2, che ha visto gli Stati Uniti far pressioni sulla Germania perché fornisca i propri carri a Kiev, con quest’ultima riluttante, non è solo una querelle di livello militare. In gioco c’era la subordinazione della Germania all’Impero, la cancellazione definitiva delle residue aspirazioni alla piena sovranità e, soprattutto, alle velleità globali coltivate sotto la reggenza della Merkel – per anni indicata come la “donna più potente del mondo”- che non per nulla è stata destinata ai giardinetti.
Ovviamente, la Germania ha dovuto cedere ancora una volta, tornando a rivestire i panni del nano politico indossati durante la Guerra Fredda. Al solito, ha perso ancora una volta la sua guerra, stavolta imbarcandosi verso una guerra vera, contro la Russia, con la quale aveva costruito una partnership che ha fatto infuriare gli americani.
Riportiamo una dichiarazione dello storico francese Emmanuel Todd: “La crisi finanziaria del 2008 ha chiarito che, con la riunificazione, la Germania era diventata la prima potenza europea e quindi anche una rivale degli USA. Fino al 1989 era un nano politico. In seguito, Berlino ha dimostrato che intende creare una partnership con i russi. Contrastare questo riavvicinamento è diventata una priorità della strategia americana. Gli Stati Uniti hanno sempre messo in chiaro di voler silurare l’accordo sul gas [Nord Stream 2]. L’espansione della NATO nell’Europa orientale non era diretta principalmente contro la Russia, ma contro la Germania”.
La partnership Berlino-Mosca
Interessante, sul punto, un altro articolo, stavolta di Mike Whitney, pubblicato su Unz Rewiew, che analizzava la portata e le conseguenze della partnership Berlino-Mosca, che si era palesata in modo potente con la costruzione del Nord Stream 2, realizzato nonostante la fortissima pressione contraria di Washington.
“L’establishment della politica estera degli Stati Uniti non è affatto contenta! del Nord Stream 2, scriveva Whitney l’11 febbraio del 2022, cioè prima della guerra, quando ancora Russia e Usa stavano trattando sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato.
“Non vogliono che la Germania diventi più dipendente dal gas russo – continua Whitney – perché il commercio crea fiducia e la fiducia porta all’espansione del commercio. Man mano che le relazioni diventano più solide, cadono più le barriere commerciali, le normative vengono allentate, i viaggi e il turismo aumentano e si evolve una nuova architettura di sicurezza”.
“In un mondo in cui la Germania e la Russia fossero amiche e partner commerciali, non ci sarebbe bisogno di basi militari statunitensi, di costose armi e sistemi missilistici fabbricati negli Stati Uniti e non ci sarebbe bisogno della NATO. Inoltre, non ci sarebbe bisogno le transazioni legate all’energia in dollari USA o di accumulare titoli del Tesoro USA per pareggiare i conti”.
“Le transazioni tra partner commerciali potrebbero essere fatte nelle proprie valute, e ciò è destinato a provocare un forte calo del valore del dollaro e un drammatico spostamento del potere economico. Per questo l’amministrazione Biden si oppone al Nord Stream. Non è solo un gasdotto, è una finestra sul futuro; un futuro in cui l’Europa e l’Asia si avvicineranno in un’enorme zona di libero scambio che aumenterà il loro potere e la prosperità reciproca, lasciando gli Stati Uniti fuori a guardarsi l’ombelico”.
“Le relazioni più calde tra Germania e Russia segnano la fine dell’ordine mondiale ‘unipolare’ che gli Stati Uniti hanno governato negli ultimi 75 anni. Un’alleanza tedesco-russa minaccia di accelerare il declino della superpotenza che già si sta avvicinando all’abisso. Questo è il motivo per cui Washington è determinata a fare tutto il possibile per sabotare il Nord Stream e mantenere la Germania nella sua orbita. È una questione di sopravvivenza“.
Da qui la decisione di rompere. “È qui che entra in gioco l’Ucraina. L’Ucraina è ‘l’arma preferita’ di Washington per silurare il Nord Stream e creare un cuneo tra Germania e Russia. La strategia è presa dalla prima pagina del manuale di politica estera degli Stati Uniti sotto la rubrica: Divide et impera”.
La minaccia russa
“Washington deve creare la percezione che la Russia rappresenti una minaccia alla sicurezza dell’Europa. Questo è l’obiettivo. Devono dimostrare che Putin è un aggressore assetato di sangue”.
La demonizzazione della Russia è iniziata da tempo, con un’accelerazione innescata dal Russiagate, che per poco non portò all’impeachment di Trump, che aveva aperto alla Russia.
Il Russiagate si è rivelato una bufala a tutto tondo, ma la scoperta, ormai, non cambia nulla; ha fatto il suo lavoro, non serve più. C’è la guerra… tornando all’articolo di Whitney e alla guerra segreta degli Usa contro Berlino, l’autore riporta la citazione di un’altra nota, stavolta firmata da Michael Hudson, dal titolo “I veri avversari dell’America sono i suoi alleati europei e altri”, pubblicata su Unz Rewiew il 7 febbraio 2022 (anch’essa prima della guerra) e dedicata agli stessi temi svolti da Whitney.
Così Hudson: ““L’unico modo rimasto ai diplomatici statunitensi per bloccare l’acquisto [di gas] da parte dei Paesi europei è quello di spingere la Russia a una risposta militare e poi dichiarare che far fronte a questa risposta supera qualsiasi interesse economico nazionale. Come ha spiegato l’aggressivo sottosegretario di Stato per gli affari politici, Victoria Nuland, in una conferenza stampa del Dipartimento di Stato del 27 gennaio: ‘Se la Russia invade l’Ucraina in un modo o nell’altro, il Nord Stream 2 non andrà avanti'”.
Questo il commento di Whitney: “Ecco qui, nero su bianco. L’amministrazione Biden vuole ‘spingere la Russia a una risposta militare’ per sabotare il Nord Stream. Ciò implica che ci sarà una sorta di provocazione ideata per indurre Putin a inviare le sue truppe oltre confine per difendere l’etnia russa nella parte orientale del Paese. Se Putin abbocca, la risposta sarebbe rapida e dura. I media condanneranno l’azione come una minaccia per tutta l’Europa, mentre i leader di tutto il mondo denunceranno Putin come il ‘nuovo Hitler’. Questa è in poche parole la strategia di Washington”.
Singolare preveggenza. Il Nord Stream 2 è stato misteriosamente distrutto, ma non era sufficiente. L’invio dei Leopard 2 a Kiev rappresenta il bacio della pantofola richiesto e ottenuto dall’Imperatore. Non un’inutile umiliazione, ma un gesto tangibile di sottomissione. La guerra per procura contro la Russia, impoverendo l’Europa e supportando l’economia degli Stati Uniti, farà il resto.
P.S. Dal momento che la Germania aveva dichiarato che avrebbe acconsentito all’invio dei Leopard 2 solo se gli USA avessero fatto altrettanto con i loro Abrams,gli Stati Uniti hanno aderito alla richiesta. Ma l’invio di qualche decina di vecchi carri americani (che ne hanno a centinaia in “magazzino” reduci dalle varie guerre ) sembra più una concessione “regale”, per rendere meno umiliante il cedimento del governo tedesco, che un compromesso.