21 Giugno 2013

I militari Usa frenano sull'intervento in Siria

I militari Usa frenano sull'intervento in Siria
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«Scontro alla Casa Bianca sull’ipotesi di bombardare la Siria. Nel corso di una riunione il segretario di Stato John Kerry ha scatenato la dura reazione di Martin Dempsey, Capo di Stato Maggiore, dichiarandosi a favore di un attacco alle basi militari controllate dal regime di Assad, alla luce della prova dell’uso di armi chimiche contro i ribelli dell’opposizione. Secondo il Bloomberg News, Dampsey si sarebbe opposto duramente all’ipotesi, chiedendo a Kerry se si rendesse conto di quali implicazioni e conseguenze potesse avere un bombardamento. Il generale avrebbe poi chiaramente detto che il Segretario di Stato non ha colto in pieno la complessità dell’operazione». La notizia è apparsa sulla Stampa del 21 giugno (titolo articolo Bombe sulla Siria scontro a Washington) e dà conto sia della reale volontà di giungere a una Conferenza di pace per risolvere il conflitto siriano da parte di alcuni ambiti dell’amministrazione Usa, sia del dibattito interno che scuote i vertici politici e militari Usa.

La tentazione di far tuonare i cannoni è forte, anche per uscire dalla crisi economica che sembra non voler finire. Anche dalla crisi del ’29 si uscì grazie alla seconda guerra mondiale…

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