Il disastro aereo di Washington Dc
La collisione tra un elicottero militare americano, un Black Hawk, e l’areo civile partito da Wichita, nel Kansas, e in procinto di atterrare presso l’aeroporto Reagan di Washington Dc, tiene banco, né potrebbe essere altrimenti.
Al momento non sembra ci siano sopravvissuti, né del volo civile, 60 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio, né dell’elicottero, 3 militari. Ma si cercano disperatamente corpi e segni di vita nelle acque gelide del Potomac, dove sono precipitati i relitti.
Le informazioni sono scarse. In attesa, si sa che entrambi i velivoli erano in contatto con le Torri di controllo del traffico aereo dell’aeroporto e che, 20 secondi prima dell’impatto, un operatore di una delle Torri aveva contattato l’elicottero per avvisarlo di far passare l’aereo passeggeri, senza ricevere risposta.
Di interesse le domande poste da Donald Trump su Truth social: “L’aereo era su una rotta di avvicinamento perfetta e di routine verso l’aeroporto. L’elicottero è andato dritto verso l’aereo per molto tempo. Era una NOTTE LIMPIDA, le luci dell’aereo erano accese, perché l’elicottero non è salito o sceso o perché non ha virato? Perché la torre di controllo non ha detto all’elicottero cosa fare invece di chiedere semplicemente se avevano visto l’aereo? Una brutta situazione che sembra si potesse evitare”.
Riportiamo dal New York Times: “L’incidente mette la nuova amministrazione Trump di fronte a uno dei primi grandi disastri. È avvenuto appena un giorno dopo il giuramento del signor Duffy [Sean Duffy, Segretario per i Trasporti ndr] e nella prima settimana di servizio di Pete Hegseth come Segretario della Difesa“.