Il Dragone cinese prende il mare
Tempo di lettura: < 1 minuteLa Cina cambia e riscopre le vie dei mari. Nella storia «non è mai esistita una potenza marittima di così grande potenza demografica», commenta Guido Sapelli sul Corriere della Sera del 29 novembre. Spiega Sapelli: «Xi Ping è il nuovo capo della Cina e rappresenta la mediazione tra i quadri della gioventù comunista guidata da Hu Jintao e i quadri tecnocratico-familistici guidati da Jiang Zemin. Xi Ping è uno di questi “principini”, ossia figli della nomenclatura maoista formatisi all’estero e poi tornati in patria per occupare prestigiosi posti di potere. I militari sono l’ago della bilancia e possono esserlo tanto più oggi e nel decennio che verrà, perché Xi Ping non ha una leadership personale forte e indiscussa, ma è condizionato dalle due fazioni in lotta. Tutto questo riflette e insieme rafforza la trasformazione della Cina da potenza di terra a potenza marittima: appare la via più sicura per superare le grandi contraddizioni che iniziano caratterizzare l’economia cinese. Per questo si riprende la tradizione, interrottasi nel 1436, quando gli imperatori Ming proibirono la costruzione di navi e distrussero tutta l’immensa flotta cinese».