Il presidente israeliano e la legge sullo "Stato della nazione ebraica"
Tempo di lettura: < 1 minuteÈ motivo di accesa controversia l’iniziativa di legge che vorrebbe definire Israele «Stato della nazione ebraica», che renderebbe l’ebraismo fonte di diritto e tanto altro. L’approvazione della norma è fortemente voluta dalla destra israeliana (la destra del Likud e il Focolare ebraico, partito degli ebrei ultraortodossi e dei coloni), e messa in agenda dal premier Benjamin Netanyahu per essere votata la prossima settimana. In un intervento a un forum di magistrati, ha voluto commentare la proposta legislativa anche il Presidente israeliano Reuven Rivlin.
Questa la sintesi del suo discorso pubblicato sulla Repubblica del 27 novembre: «”La nuova legge non rafforzerà lo Stato ebraico di Israele ma anzi lo indebolirà”. Gli israeliani, ha detto il presidente, hanno una gloriosa casa nazionale, parlano ebraico e producono una ricca cultura nella propria lingua, le festività ebraiche sono celebrate in pubblico, la bandiera con la Stella di David e l’inno nazionale sono chiaramente presenti negli eventi sportivi mondiali, il simbolo dello Stato è sul passaporto di tutti gli israeliani. “E allora perché questa legge superflua e dannosa?” che è contro la visione di uguaglianza con i cittadini arabi dei padri fondatori, si è chiesto il presidente: “Israele è già di fatto lo Stato nazionale del popolo ebraico”
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