25 Maggio 2013

La Bundesbank: gli Stati possono fallire

La Bundesbank: gli Stati possono fallire
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«La tregua tra euro e mercati scricchiola […]. Jens Weidmann, governatore della Budensbank tedesca, in queste settimane è tornato a usare le maniere forti. Al vertice bilaterale tra le banche centrali di Francia e di Germania il governo tedesco ha ribadito alcuni punti centrali della sua visione dell’euro: tra crescita e rigore “non c’è conflitto”, gli Stati non possono “accumulare debito pubblico in eterno” e soprattutto come zona euro “a lungo termine dovremmo consentire, in ultima istanza, che uno Stato possa dichiararsi insolvente”. Il non detto, nella parole del banchiere tedesco, è sempre quello: la Germania non ha nessuna intenzione di sobbarcarsi tutti i debiti dell’Europa». Così sull’Avvenire, Pietro Saccò, in un articolo dal titolo La paura della bolla riaccende lo spread.

 

Nota a margine. Abbiamo riportato la notizia per evidenziare come gli attriti nell’eurozona, in tema di crisi finanziaria, sono ancora in essere. E per riportare le dichiarazioni del banchiere tedesco che, in pratica, ha ipotizzato, forse auspicato, la possibile bancarotta di qualche Stato europeo. Parole inquietanti che non appartengono alla visione di un singolo, ma rivelatrici di un pensiero diffuso in certi ambiti finanziari. Fa sorridere che l’intervento pubblico di vari Stati, in questo tempo di crisi, sia stato devoluto a banche “troppo grandi per poter fallire”, mentre ora, gli stessi che hanno goduto di quegli aiuti statali (cioè dei contribuenti) auspicano il fallimento degli Stati. Con conseguenze inimmaginabili sui cittadini, sulla società e sulla tenuta democratica del sistema.