12 Agosto 2024

La guerra mondiale di Netanyahu

Nuove forze Usa e Uk in medio oriente in previsione di una guerra che nessuno vuole, tranne Netanyahu che "...crede che in futuro sarà menzionato nei libri di storia...come colui che ha sconfitto i barbari".
La guerra mondiale di Netanyahu
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Dopo giorni nei quali sono circolate notizie su un ripensamento iraniano riguardo la promessa ritorsione contro Israele per l’assassinio di Ismail Haniyeh, le smentite delle autorità di Teheran hanno rimesso l’operazione all’ordine del giorno. E grande è la fibrillazione in Occidente, con gli Stati Uniti che hanno inviato nove forze Medio oriente (sottomarini, portaerei e altro), seguiti a ruota dalla Gran Bretagna.

British amphibious assault ships with 1,000 commandos dock off coast of Southern Cyprus: Report

Una mobilitazione che potrebbe preludere a una guerra su larga scala, che a parole nessuno vuole. L’unico che ha brandito pubblicamente tale prospettiva è stato Netanyahu, in un discorso che ha ricevuto reiterate standing ovation al Congresso, particolare che dovrebbe porre domande a quanti reputano che sia isolato nella sua follia.

Follia che può scatenare la grande guerra mediorientale, che ha il potenziale per innescare una guerra mondiale, sia perché il Medio oriente è il centro geopolitico del mondo e ciò che vi succede ha portata globale, sia perché potrebbe intrecciarsi con la nuova recrudescenza della guerra ucraina, divampata non a caso in questi giorni.

L’incendio dilaga

I due roghi avvampati ai confini geopolitici che dividono l’Oriente dall’Occidente potrebbero infatti unirsi in un unico grande incendio. Basti pensare alla possibilità che l’Occidente ceda alle rinnovate richieste di Zelensky per consentire all’Ucraina di usare armi a lungo raggio, possibilità che andranno incrementandosi con l’inizio di un conflitto contro l’Iran, dal momento che la Russia verrà accusata di aiutare Teheran mentre questa colpisce le forze occidentali, con denunce che andranno a sovrapporsi a quelle contro Teheran per il suo sostegno a Mosca nella guerra contro Kiev.

Netanyahu, abbiamo scritto, non è isolato in questa folle corsa verso l’abisso, ma certo ne è il catalizzatore. Così appare interessante, in proposito, il lucido articolo di Rogel Alpher su Haaretz dal titolo: “Netanyahu vuole una guerra mondiale”.

Netanyahu Wants a World War

“Il primo ministro di Israele – scrive Alpher –  è una minaccia per la sicurezza mondiale. Nel suo discorso al Congresso del mese scorso, Benjamin Netanyahu ha chiarito che vede Israele come l’avanguardia di una guerra condotta dall’Occidente contro l’Islam radicale globale, o, come da sua definizione, di uno scontro tra barbarie e civiltà”.

“Netanyahu ha chiarito agli americani che li sta proteggendo, che sta combattendo una guerra per loro conto. Dalle sue parole è emerso chiaramente che l’America dovrebbe ringraziarlo per gli sforzi profusi a suo favore, piuttosto che il contrario”.

“Per quanto lo riguarda, l’enorme aiuto che Israele riceve dagli Stati Uniti, essi sono necessari a garantire gli interessi esistenziali dell’America, e più gli USA aumentano [le forniture], più ne trarranno giovamento gli interessi americani. Ed è nell’interesse dell’America, secondo Netanyahu, dare inizio a una guerra mondiale”.

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“In quell’occasione, Netanyahu si è presentato come leader e guida del mondo libero. In un’intervista rilasciata alla rivista TIME la scorsa settimana, ha sottolineato che il massacro del 7 ottobre è la sua Pearl Harbor. Le sue azioni e la visione che ha prospettato al Congresso rendono chiaro che, come Franklin D. Roosevelt prima di lui, la sua personale Pearl Harbor gli ha affidato il dovere strategico e morale di iniziare una guerra mondiale”.

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“Gli USA sono solo un delegato e sono quindi tenuti a bombardare le strutture nucleari dell’Iran. Ogni volta che l’Iran minaccia di entrare nella lotta attraverso il suo delegato, Hezbollah, Netanyahu muove a sua volta il suo delegato. E Netanyahu è certo di sapere, meglio dell’amministrazione democratica, quale siano gli interessi dell’America e di servire tali interessi meglio del presidente Joe Biden”.

L’assassinio di Haniyeh e la Grande Guerra

“Si potrebbe sostenere che Netanyahu sia un pessimo stratega: ha fatto assassinare Ismail Haniyeh a Teheran e Fuad Shukr a Dahiyeh senza tenere conto della portata della rappresaglia. Ma davvero non l’ha presa in considerazione?”

“Chiunque si consideri leader dell’Occidente in uno scontro con i barbari sa bene che l’assassinio giusto, nel posto giusto e al momento giusto può scatenare una guerra mondiale [es. la Grande Guerra iniziò con assassinio dell’arciduca Ferdinando ndr.] che durerà anni e gli permetterà di restare al potere fino a quando non sarà conclusa”.

“Questa guerra mondiale è il bambino che sta allevando. E la sua strategia sta iniziando a dare i frutti sperati. È un dato di fatto che, ad aprile, ha architettato una situazione tale che ha visto gli Stati Uniti mobilitati insieme a quanti erano suoi alleati nella Seconda guerra mondiale, cioè Francia e Gran Bretagna, i quali, insieme agli stati sunniti moderati, hanno dato vita a una coalizione posta a difesa di Israele. Il sogno di Netanyahu si è avverato: il mondo in tumulto, con Israele all’epicentro”.

“I risultati dell’assassinio di Haniyeh sono ancora più impressionanti […]: Biden ha inviato nella regione una forza che fa impallidire il contingente inviato ad aprile; Netanyahu sta definendo l’agenda. Il mondo si sta sgretolando attorno a lui. Le sue azioni stanno tenendo insonne anche Vladimir Putin. [Netanyahu] È più importante che mai sul proscenio globale. Netanyahu impedisce la fine della guerra a Gaza per innescare una guerra mondiale. Nelle sue allucinazioni megalomani […] la vittoria della civiltà sui barbari sarà il suo lascito ai posteri”.

“Israele è diventato troppo piccolo per le forze di distruzione che da lui promanano e mirano a inondare il mondo. Sulla rivista TIME, si è paragonato a George W. Bush dopo gli attacchi dell’11 settembre. […] Netanyahu si paragona costantemente ai leader degli imperi globali e si comporta di conseguenza. Ecco perché è euforico. Crede che le sue allucinazioni da Armageddon si stiano avverando e che in futuro sarà menzionato nei libri di storia allo stesso modo di Churchill e Roosevelt: colui che ha sconfitto i barbari”.

“Nel frattempo, le persone che salvano i cittadini di Israele, dell’Iran e del mondo dalla sua barbarie sono Putin [… seguono insulti di prammatica ndr.] e il nuovo presidente dei ‘barbari’, Masoud Pezeshkian. Il mondo intero ha una buona ragione per fare il tifo per la caduta di Netanyahu. Finché è al potere, a essere in pericolo non sono solo gli ostaggi [israeliani]. È il mondo intero”.