La minaccia nordcoreana spinge la Corea del Sud e il Giappone verso la bomba atomica
Tempo di lettura: < 1 minuteAllarme nel mondo per l’ennesima minaccia della Corea del Nord, che ha annunciato la riapertura del reattore nucleare di Yongbyon, considerato indispensabile per la costruzione di armi atomiche. In un’intervista alla Stampa del 3 aprile, Joseph Cirincione, presidente del Ploughshares Fund, organismo che si occupa di sicurezza nucleare, ridimensiona l’evento: «Yongbyon era già vecchia quando funzionava, ma adesso è in condizioni molto malandate. Alcune parti vitali sono state distrutte in base all’accordo del 2007, che aveva portato alla sua chiusura in cambio di forniture alimentari e altri aiuti umanitari. Non basta togliere il lucchetto, aprire la porta e dare una spazzata, per farla ripartire. Sono necessari lavori di ristrutturazione che richiedono mesi, e forse passerebbero un paio di anni prima di produrre materiale utile alla costruzione di una bomba».
Per l’esperto Usa i pericoli che vengono dalla Corea del Nord sono altri da quelli paventati in questi giorni: «Non i missili intercontinentali, che non hanno la capacità di colpire l’America o l’Europa. Il vero pericolo è un incidente convenzionale (…). Il Sud stavolta reagirebbe, e in questo clima si rischia la guerra. Sul piano della proliferazione, invece, il rischio è che Pyongyang trasferisca la propria tecnologia a Teheran. Con le sue minacce, poi, Kim sta rafforzando i conservatori che a Tokyo e Seul spingono per costruire le loro armi atomiche».