La morte del ceo della Total e le sanzioni contro Mosca
Tempo di lettura: < 1 minute«È quasi tutto troppo lineare e scontato per non lasciare dei dubbi e seminare sospetti: l’aereo del numero uno del colosso petrolifero francese Total, uno dei più potenti avversari delle sanzioni occidentali contro Mosca, che si schianta in pista nell’aeroporto prediletto da Putin e da tutta la nomenklatura russa. La morte di Christophe de Margerie, bruciato vivo poco dopo le due del mattino di ieri insieme ai tre membri dell’equipaggio del suo piccolo jet “Falcon 50” ha per il momento spiegazioni ufficiali univoche e senza contraddizioni: l’aereo aveva appena cominciato la fase di decollo in condizioni di visibilità ridotta (350 metri) quando il pilota si è visto sbarrare la strada da una pesante macchina spazzaneve apparsa dal nulla e che non avrebbe mai dovuto trovarsi lì
». Inizia così un articolo di Nicola Lombardozzi sulla Repubblica del 22 ottobre. Il conducente dello spazzaneve sarebbe risultato ubriaco.
Lombardozzi riporta anche la reazione delle autorità di Mosca, che hanno accusato l’intero staff dei controllori di volo di «criminale negligenza». E il «dolore sincero» di Putin: «Abbiamo perso un grande amico della Russia
».
Titolo dell’articolo: Mosca, un aereo si schianta al decollo.