La polizia israeliana: «Hamas non sapeva dei tre ragazzi rapiti»
Tempo di lettura: 2 minutiÈ iniziato mercoledì scorso il processo per il rapimento e l’uccisione di tre ragazzi israeliani lo scorso 12 giugno vicino Hebron, con un solo imputato alla sbarra: il mandante del triplice omicidio, secondo un tribunale militare israeliano, sarebbe Hussam Qawasmeh, un uomo legato ad Hamas ma che – si legge nei capi di imputazione – ha organizzato di sua iniziativa il rapimento, e non per aver ricevuto una direttiva dalla leadership di Hamas.
Gli esecutori materiali del crimine – riporta il quotidiano Haaretz – sarebbero stati due parenti dell’imputato, Marwan Qawasmeh e Amer Abu Aisheh, entrambi latitanti. Il denaro necessario per il colpo – corrispondente a circa 50mila euro, usati per comprare la macchina con targa israeliana utilizzata dagli assassini, due fucili M-16 e due pistole – sarebbe stato fornito a Hussam da suo fratello Mahmoud, anche lui membro di Hamas. Ma dall’interrogatorio di Hussam è emerso che neppure suo fratello era a conoscenza di quale fosse il motivo del “prestito”: la somma era stata richiesta per «un’operazione militare», senza che fossero richiesti ulteriori dettagli. Insomma, lo Shin Bet – il servizio segreto interno di Israele, che ha condotto parte delle indagini – conclude che «non sembra che la direttiva (di rapire i tre ragazzi) sia arrivata dall’alto». Il New York Times aggiunge che dal rapporto della polizia, preso in visione dal quotidiano americano, emerge che «si è trattato di un affare di famiglia, un’iniziativa locale progettata e messa in atto da un clan di Hebron».
L’esito dell’indagine conferma quanto sempre affermato dalla leadership di Hamas: «Siamo venuti a conoscenza dell’identità dei rapitori dall’indagine israeliana», aveva detto Khaled Meshaal, leader politico dell’organizzazione. Secondo diversi esperti, il clan dei Qawasmeh – una delle famiglie più potenti di Hebron – è legato ad Hamas solo da vincoli informali. Non solo: già in altre occasioni in cui Hamas aveva proclamato tregue o cessate il fuoco, il clan aveva agito contro le direttive dell’organizzazione.
Questa tragica vicenda ha innescato la spirale di eventi che ha portato alla guerra di Gaza, duemila vittime palestinesi e oltre sessanta israeliane. Tante domande sulla sua strumentalizzazione, a iniziare dalla sicurezza con la quale le autorità israeliane hanno da subito accusato Hamas.