La Russia, l'Occidente e la venerabile tradizione dell'arte del negoziato
Tempo di lettura: < 1 minuteUn articolo del Corriere della Sera del 2 settembre elenca alcuni motivi di diffidenza dell’Occidente nei confronti della Russia. Ma spiega: «Se i governi occidentali rinunciassero a cercare punti d’incontro con la Russia, qualche applauso in casa non compenserebbe i danni per la possibilità di evoluzione nella politica russa e la sicurezza europea. È bene tener presente che il Paese di Putin, dopo l’epoca da potenza mondiale, fatica ancora a dosare insicurezza e orgoglio nella rappresentazione e nella percezione di sè (…). Tra qualche postura muscolare in blazer del repubblicano Romney e infantilismi propagandistici di alcuni democratici, la complessità dei rapporti con Mosca rischia di appannarsi nella campagna per la Casa Bianca. Sull’Herald Tribune gli esperti di Russia Matthew A. Rojansky e Nicolas Gvosdev hanno obiettato ad entrambi gli atteggiamenti: “La risposta giusta sta in una venerabile tradizione di politica estera riandando ai tempi della Guerra Fredda: l’arte del negoziato”».
Nella foto: Richard Nixon e Leonid Breznev firmano l'accordo Salt 1
per la riduzione degli armamenti strategici (1972)