La Siria e le elezioni Usa
Tempo di lettura: < 1 minuteLa tragedia siriana non ha fine. Ne accenna Dacia Maraini in una rubrica da lei curata sul Corriere della Sera del 29 ottobre. Che fare? Si chiede: «I pessimisti già vedono una vittoria di Romney in America e una conseguente immediata guerra alla Siria e probabilmente anche all’Iran. Una catastrofe che certamente non migliorerebbe le cose. Le democrazie non nascono dalle guerre, ma da conquiste sociali e culturali. Altri ritengono che, nonostante l’enorme superiorità mediatica (economica) di Romney, Barak Obama avrà la meglio e la guerra in Medio Oriente sarà risparmiata. Chi ama la pace, lo spera. La cosa terribile è che popoli di diversa religione, che hanno sempre convissuto pacificamente, stanno confrontandosi arcigni, preparandosi a guerre fratricide che sono le più dolorose e terribili. Le religioni, che dovrebbero diffondere la pace, quando diventano fanatiche e intolleranti, perdono ogni rapporto col sentimento comune e tendono a sfasciare il mondo pur di affermarsi».