La strage di Damasco: una terribile messa in scena?
Tempo di lettura: 3 minutiSta facendo il giro del web il rapporto della Squadra di supporto internazionale di Musalaha (Riconciliazione), un movimento interconfessionale siriano che sta cercando vie di pace per il martoriato Paese e che ha in madre Marie-Agnes de la croix un punto di riferimento. L’Isteams ha studiato a fondo la vicenda di Goutha, la località alla periferia di Damasco dove sono stati usati gas tossici che sono al centro delle controversie internazionali, rilevando diverse incongruenze nella vulgata ufficiale.
Anzitutto il numero delle vittime è ancora un mistero: nonostante le cifre ufficiali che circolano sui media c’è discrepanza tra le rilevazioni dei vari servizi di intelligence; i video che documentano l’eccidio mostrano decine, forse un centinaio di vittime, ma non certo migliaia come accreditato. In proposito ricordiamo anche la testimonianza del giornalista della Stampa Domenico Quirico, a lungo sequestrato dai ribelli, che ha scritto di aver origliato una conversazione tra miliziani anti-Assad i quali, oltre ad attribuirsi la strage, dicevano tra loro che il numero delle vittime era stato amplificato.
Inoltre alcuni dei video che documentano l’eccidio, risultano messi in rete dalle milizie anti-Assad il giorno precedente all’eccidio. Inoltre, si rileva che i bambini ai quali sono prestati i soccorsi non sono accompagnati dalle madri, cosa davvero inusuale a meno di immaginare un gas selettivo che uccide sul colpo le donne e fa agonizzare i fanciulli. E ancora: alcune delle vittime dei gas in video analoghi appaiono vivi e vegeti, mentre un ulteriore video spacciato come relativo alla strage, documenta invece un caso di cronaca nera avvenuto nel vicino Egitto.
Circostanze che fanno riflettere. Ma quel che è più strano, rileva l’Isteams, è che testimonianze concordi dicono che quella zona alla periferia di Damasco era da giorni teatro di intensi combattimenti tra le due fazioni, ragion per cui era stata abbandonata dai civili. Che ci faceva tutta quella gente, in particolare i bambini, a Goutha il giorno dell’eccidio?
Infine, la cosa più raccapricciante: nei giorni immediatamente precedenti la strage, le milizie di Al Nusra hanno fatto strage nella città di Latakia e in undici villaggi limitrofi. Cosa purtroppo usuale per questi tagliagole sui quali l’Occidente tace, continuando a parlare unicamente dei crimini di Assad; ma il dato inusuale è che in queste incursioni i miliziani di al Nusra hanno rapito 150 persone, tra cui moltissimi bambini. Le madri hanno riconosciuto diversi di questi bambini, dei loro bambini, tra quelli uccisi dai gas a Goutha.
Questo l’elenco dei bambini rapiti a Latakia al di sotto i quindici anni:
Muhammad Qamal Shihad (9), Rand Qamal Shihad (11), Nasr Qamal Shihad (7), Nagham Jawdat Shihad (13), Nathalie Jawdat Shihad (5), Bashar Jawdat Shihad (2), Hamza Ahmad Shihad (9), Amer Ghassan Yahya (8), Haydar Nazim Shihad (12), Zein Nazim Shihad (3), Mehrez Baraqat Shihad (13), Bachar Imad al-Sheiq Ibrahim (12), Ahmad Imad al-Sheiq Ibrahim (13), Jafar Imad al- Sheiq Ibrahim (14), Jafar Adam Ismail (2), Yazan Haydar Haydar (11), Dua Wail Mariam (neonato), Ala Wail Mariam (neonato), Ahamad Ayman Mariam (neonato), Farah Ayman Mariam (neonato), Marah Ayman Mariam (neonato), Mohammad Ayman Mariam (neonato), Dala Ayman Mariam (neonato), Haydar Fayyad Mariam (neonato), Qodor Mazen Traybush (neonato), Dina Munzer Darwish (neonato), Bana Munzer Darwish (neonato), Sham Munzer Darwish (neonato), Ali Baraqat Darwish (neonato), Abdel Qarim Baraqat Darwish (neonato), Abir Baraqat Darwish (neonato), Taym Hani Shquhi (1), Luqman Bassam Fatim (9), Nibal Bassam Fatim (8), Sylvia Bassam Fatim (6), Ghaydak Wafiq Ibrahim (10), Moqdad Wafiq Ibrahim (14), Alaa Nazim Selim (neonato), Rima Nazim Selim (neonato), Rasha Nazim Selim (neonato), Limar Ramiz Selim (neonato), Salim Ramiz Selim (neonato), Shamas Ramiz Selim (neonato), Sali Ramiz Selim (neonato), Tim Azab Selim (neonato), Batul Samir Selim (14), Luqain Talal Selim (15), Wajad Talal Selim (neonato), Jawa Talal Selim (neonato), Hanin Talal Selim (neonato), Rima Talal Selim (neonato), Hussein Ayman Ibrahim (3), Zahra Ayman Ibrahim (8), Mariam Ayman Ibrahim (5), Batul Ghassan al-Qusayb (15), Wakar Ghassan al-Qussayb (14), Sandas Ghassan al-Qussayb (13), Zeina Adnan Fatima (6), Hussein Adnan Fatima (4).
Una osservazione finale: si è dato in alcuni conflitti il rapimento di fanciulli per farne dei bambini soldato. Ma che senso ha rapire neonati e bambini di tre o sei anni? Se ne vedono molti nei video che documentano la strage. E probabilmente in quei video c’è la risposta a questa terribile domanda.