La Turchia, l'Onu e il Califfato
Tempo di lettura: 2 minutiIn un’intervista rilasciata a Marco Ansaldo per la Repubblica del 26 luglio, Cengiz Aktar, politologo turco, spiega il giro di vite di Tayyp Erdogan contro i curdi, in patria e all’estero, e il nuovo confronto con l’Isis, finora tacitamente sostenuto, con due motivazioni distinte. Il conflitto con i curdi, almeno quello scatenato in patria, servirebbe al presidente turco per permettere che il suo partito, l’Akp, «possa formare pure il prossimo governo da solo, così come è stato negli ultimi 12 mesi
».
Più articolata la risposta sul Califfato: «Io penso che le autorità turche siano state ben ammonite, sulla base della prossima risoluzione delle Nazioni Unite, la numero 2199, molto importante, che verrà resa nota a breve [la quale] contiene informazioni su quei Paesi che hanno aiutato lo Stato islamico. In proposito verrà fuori un rapporto molto duro. Eppure questo non vuol dire che Ankara molli il Califfato. Anche perché è completamente legata ad Arabia Saudita e Qatar
».
Nota a margine. Il commento di Aktar sul confronto interno con i curdi va forse letto tenendo presente che il sogno del partito unico al potere è stato infranto proprio dall’inattesa affermazione di un partito curdo alle recenti elezioni, che ha tolto al partito di Erdogan la maggioranza assoluta.
Molto interessante la seconda parte dell’intervista, che dà un’informazione nuova e illuminante (anche se non spiega tutto) sul cambiamento di strategia turco riguardo l’Isis.
E che getta una luce ambigua sull’operazione militare anti-Isis lanciata da Erdogan. D’altronde tale ambiguità è evidente: bombardare i curdi siriani e iracheni, come ha fatto Ankara, di fatto è un favore all’Isis, che hanno trovato in queste popolazioni dei fieri oppositori. A questo proposito non va dimenticato, ne abbiamo scritto, che Erdogan vuole a tutti i costi impedire la nascita di un’entità statale curda ai confini turchi. Un puzzle complesso, tanti tasselli da rimettere a posto, ma non sarà facile, stante diverse e contraddittorie variabili (impazzite).