25 Gennaio 2023

La Ue e la criminalizzazione delle Guardie rivoluzionarie iraniane

Guardiani della rivoluzione IRANIANE. La Ue e la criminalizzazione delle Guardie rivoluzionarie iraniane
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“La risoluzione approvata dal Parlamento europeo la scorsa settimana che raccomanda di aggiungere il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane all’elenco dei gruppi terroristici ha provocato una bufera”. Così Zvi Bar’el su Haaretz riguardo la querelle innescata dalla risoluzione, che dovrà passare a un vaglio giuridico accurato, tanto che potrebbe essere vanificata.

La lista del Terrore

La designazione dei Guardiani della rivoluzione (IRGC) come entità terroristica rappresenta un’ulteriore passo contro Teheran per la repressione delle proteste di piazza e dei disordini suscitati dalla morte di Mahsa Amini, una questione controversa della quale ci siamo occupati in passato e che vede Teheran alle prese con una rivoluzione colorata alimentata dall’estero, con tutte le sanguinose criticità del caso.

A prescindere dai tanti nodi della querelle, resta che bollare l’IRGC come terrorista comporta ulteriori criticità, esposte appunto da Bar’el. Così il cronista di Haaretz: “La Gran Bretagna, che la scorsa settimana ha imposto sanzioni a singoli individui e organizzazioni iraniane, è stata avvertita da un alto funzionario delle conseguenze della designazione dell’IRGC come organizzazione terroristica”.

“Condannare un’entità statale ai sensi del Terrorism Act 2000 si discosterebbe dalla politica britannica coerente e decennale e metterebbe in discussione la definizione di terrorismo che, fino ad oggi, si è dimostrata pratica ed efficace”, ha avvertito Jonathan Hall, revisore indipendente del governo per la legislazione sul terrorismo, in un documento ottenuto da The Independent.

“Se le forze statali possono essere ‘interessate al terrorismo’, la questione di come la definizione di terrorismo si applichi ad altre forze statali dovrà essere affrontata, a rischio di sconvolgere il significato di terrorismo stabilito del diritto”, afferma il rapporto.

L’avvertimento a Israele

“Israele – avverte Bar’el – dovrebbe ascoltare attentamente l’avvertimento di Hall perché una decisione sull’IRGC potrebbe avere un impatto sulle forze di Difesa e sulle Agenzie di intelligence israeliane. Anche loro potrebbero trovarsi accusate di attività terroristica se fosse approvata la definizione dell’IRGC come organizzazione terroristica”.

“I Paesi dell’UE dovranno esaminare la designazione di terrorismo a due livelli. Una prima questione è se un ente governativo possa essere designato come organizzazione terroristica senza che tale definizione si applichi al governo che lo gestisce”.

“Un’altra domanda è se la definizione di organizzazione terroristica debba comprendere la violazione dei diritti umani, la repressione delle manifestazioni e la vendita di armi ai nemici dell’Europa. E questo è un dilemma che può creare un problema complesso per Israele nei riguardi dell’Unione Europea”.

“Considerando le aspre critiche dell’Europa alla politica israeliana nei territori [palestinesi], le violazioni dei diritti umani, che peraltro potrebbero diventare più gravi con il nuovo governo, le uccisioni mirate e i piani per ridurre il potere della Corte Suprema, si tratta di un dibattito importante”.

“[…] Come hanno suggerito il Parlamento europeo e molti in Gran Bretagna, se la definizione di Terrore viene ampliata, le parti interessate dell’UE e del Regno Unito potranno citare in giudizio l’IDF, lo Shin Bet e persino individui specifici” di Israele.

L’articolo continua spiegando come tale designazione possa impedire un accordo sul nucleare iraniano con gli Usa, pratica ancora aperta nonostante l’interruzione dei negoziati, e di come la lista nera del terrorismo americana, ed europea, sia fluida, cioè aggiornata di volta in volta a seconda degli interessi del momento (storia vecchia: anche gli eroi del risorgimento italiani per gli austriaci erano terroristi…).

Il padre danzante

Per quanto riguarda la rivolta iraniana, che ha il suo carico di dolore, dato che, nonostante si tratti di una guerra ibrida contro Teheran, causa vittime innocenti tra i manifestanti, come anche, seppur in misura minore, tra le forze dell’ordine, resta che, come e più di altre rivoluzioni colorate, è supportata da una cortina fumogena di Fake news notevole.

Grayzone fa una carrellata di alcune di queste Fake, la più simpatica delle quali è lo struggente tweet rilanciato dalla Rowling:  “Un padre iraniano straziato, che ha promesso di vivere abbastanza a lungo per ballare al matrimonio di sua figlia,  danza al suo funerale, dopo che questa è stata uccisa dalla polizia morale iraniana per non essersi velata i capelli”.

Peccato che si trattava di una videoclip tratta dalla serie drammatica Ata Ocağı (Heart of Father) prodotta in Azerbaigian nel 2018, come riporta Grayzone (abbiamo verificato, chi vuole può vedere la puntata 78 della serie su Youtube – la scena in questione è al minuto 18.19 – cliccando qui).

Secondo Grayzone, la straziante clip sarebbe stata già usata in passato, immortalando un padre che ballava al funerale della figlia morta di Covid e, prima ancora, uno straziato papà danzante al funerale di un’altra figlia, vittima stavolta dalla brutale repressione di Assad in Siria, Potenza della resurrezione. Rimandiamo all’articolo di Grayzone chi volesse aver contezza delle tante Fake news che stanno affollando il web allo scopo di criminalizzare il regime iraniano.