Lascia Allen, cambia la strategia Usa in Siria
Tempo di lettura: 2 minutiIl generale John Allen «nelle prossime settimane lascerà l’incarico di inviato speciale della Casa Bianca per la lotta contro lo Stato islamico che gli era
stato affidato dal presidente esattamente un anno fa. Le dimissioni non sono state ancora ufficializzate (ma sono scontate)
». Così Massimo Gaggi sul Corriere della Sera del 23 settembre dà notizia della fine del mandato del generale, spiegando che le motivazioni del gesto, oltre a quelle ufficiali – motivi familiari-, vanno ricercate nelle débacle della campagna contro l’Isis, che vede la scomparsa dei cosiddetti ribelli moderati addestrati dagli Usa («solo 4 o 5 di questi sono ancora in grado di combattere»
, rivela Gaggi), sui quali tanto aveva puntato l’Occidente come strumento per porre fine al governo di Assad.
Ma certo non ha fatto piacere al generale l’esplosione dello scandalo dei falsi rapporti sull’andamento della campagna militare. Rapporti che sono stati «abbelliti per mascherare la mancanza di risultati»
e dati in pasto all’amministrazione Obama e all’opinione pubblica. La circostanza è stata rivelata da alcuni analisti dell’intelligence Usa e ha prodotto un’inchiesta ufficiale i cui sviluppi potrebbero essere esplosivi (titolo articolo: Lascia il generale che coordina la guerra all’Isis).
Nota a margine. La notizia è molto importante, non tanto per l’allontanamento di un generale che aveva condiviso con il generale Petreaus tanti allori (sic) nel decennio bellico dei neocon e che, al contrario del più illustre collega, era uscito indenne dallo scandalo a sfondo spionistico-sessuale che li aveva travolti entrambi, quanto perché sembra segnare un punto di svolta nella guerra siriana.
Certo, è ovvio che l’esercito Usa non può permettersi che alla guida dei suoi militari in un teatro di guerra tanto delicato ci sia un generale che rischia di essere travolto dallo scandalo dei rapporti “abbelliti”, ma il problema vero è altro, ovvero che ora in Siria sono arrivati i russi. La strategia lasca usata finora dagli States e dai suoi alleati, che ha consentito all’Isis di maturare successi su successi, non ha più spazio.
Rischia di essere offuscata da eventuali successi russi, che hanno invece intenzione di fare sul serio. Come cambierà la strategia Usa è ancora da vedere, ma tanti indizi portano a far intravedere una convergenza tra le due potenze. Tale convergenza per gli Stati Uniti sarebbe anche un modo per limitare i danni di immagine (e altro e più sostanzioso) che deriverebbero da strategie diverse e gli consentirebbero di condividere con i russi eventuali (felici) esiti stabilizzanti nella regione.